Negli Stati Uniti è stato approvato il consumo umano della carne ottenuta in laboratorio. La posizione dell'Italia contro i prodotti sintetici nelle parole di Lollobrigida e della Coldiretti.
Se ne parlava già da qualche mese e ora oltre oceano è arrivata l'ufficialità. Negli Stati Uniti, per la prima volta, la carne sintetica è stata autorizzata per il consumo umano. Chiamata anche carne in provetta, si tratta di un prodotto ottenuto dal Dna degli animali, lavorato in laboratorio dove di fatto le cellule vengono moltiplicate grazie a un bioreattore. E in Italia non sono tardate ad arrivare le prime reazioni in merito alla notizia.
Nello specifico è stato dato il via libera al consumo umano a un prodotto, dell'azienda Upside Foods, a base di pollo sintetico. È giunto l'ok da parte della Food and Drug Administration (Fda), l'ente governativo nazionale addetto alla regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. Dopo questo nulla osta a breve il pollo sintetico potrà essere così consumato dai cittadini statunitensi, ma tutto ciò apre nuovi scenari futuri anche per il mercato europeo.
Da giorni il ministro delle Politiche Agricole Francesco Lollobrigida sta affermando il ruolo del Governo contro la carne prodotta in laboratorio.
Ora, a seguito dell'ok al consumo umano arrivato negli Stati Uniti (mossa che anticipa, probabilmente, un eventuale futuro utilizzo pure in Europa) anche Coldiretti ha voluto esprimere la sua posizione in merito. In una nota pubblicata sul sito la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura italiana ha ribadito un secco no nei confronti di questo particolare e controverso prodotto alimentare. "Una preoccupante novità contro la quale si schiera il 75% degli italiani – si legge nel comunicato – che non sarebbe disposto a portare a tavola nel piatto la ‘carne' di Frankestein, secondo gli ultimi dati del Crea".
Niente carne proveniente da laboratori, niente latte ottenuto diversamente dai metodi tradizionali, niente pesce che non provenga da mari, laghi o fiumi. Coldiretti spinge per una legge che, nel nostro Paese, possa vietare la commercializzazione di prodotti di derivazione animale ottenuti in provetta. L'obiettivo "… è fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro della cultura alimentare nazionale, promuovendo una legge che ne vieti la produzione, l'uso e la commercializzazione".
"Siamo pronti a dare battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare” ha dichiarato il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini.