Spesso confuse fra loro, le carni di pollo e tacchino hanno valori simili ma anche alcune importanti differenze. Utili soprattutto per chi predilige piatti gustosi ma leggeri, perfette per chi è a dieta o per gli sportivi, queste due carni sono fra quelle più amate e cucinate. Oggi vi raccontiamo in cosa differiscono e come usarle al meglio in cucina.
La carne bianca è, fra le varie tipologie, quella più consumata in Italia: l'80% degli acquisti di carne nei supermercati del nostro paese sono relativi a pollo e tacchino. Due carni magre, leggere e anche molto digeribili, che gli italiani dimostrano di amare anche per il loro gusto: due prodotti che possono sembrare quasi sovrapponibili, ma che non lo sono. Oggi vi raccontiamo quali sono le principali differenze fra pollo e tacchino e come usarli al meglio in cucina, sfruttando le loro molte proprietà nutritive.
Secondo la classificazione nutrizionale, per “carne rossa” si indicano le tipologie di carne che contengono più mioglobina, mentre la “carne bianca”è quella che ne contiene di meno. In realtà in questa macro categoria non rientrano solo pollo e tacchino, ma anche animali come il vitello, il capretto da latte e l'agnello, che non hanno ancora sviluppato sufficiente mioglobina, ma anche alcuni volatili. Generalmente la quantità di ferro eme (o ferro emico, cioè il ferro legato all'emoglobina o alla mioglobina), grassi totali, grassi saturi e colesterolo cambia tra i diversi tipi di carne, risultando spesso inferiore nelle carni rosse. Secondo la piramide alimentare della dieta mediterranea la carne rossa deve essere consumata massimo una volta o due volte a settimana, mentre la carne bianca può essere consumata fino a tre volte.
Dal punto di vista nutritivo, pollo e tacchino hanno delle differenze: non notevoli ma importanti. Con il 5-6% di grassi questi due tipi di carni sono tra le carni più magre e infatti sono spesso consigliate agli sportivi e a chi segue diete ipocaloriche.
Entrambe le tipologie sono carni considerate magre, elemento non sottovalutare anche in cucina. Non sono particolarmente adatte a cotture lente ma, al contrario prediligono padelle, griglie e piastre a fuoco vivo: è importante cuocerle bene, per evitare rischi di contaminazione, e non si possono assolutamente consumare da crude. Anche dal punto di vista della preparazione hanno qualche differenza: vanno cucinate considerando dei grassi da aggiungere, per evitare che si secchino troppo, oppure in cotture veloci, magari previa marinatura.
Sono carni ottime per dei secondi piatti leggeri ma gustosi, come ad esempio gli straccetti di pollo al limone o i bocconcini di tacchino in padella con verdure. Ottime per le insalate, sia di pollo sia di tacchino, sono perfette anche per farcire golosi panini. Si prestano bene a cotture al forno, in particolare le cosce, ma anche per la fesa, mentre i petti vengono spesso grigliati. Per quanto riguarda le ricette più tradizionali, il pollo con patate a forno è sicuramente uno dei secondi piatti a base di pollo più amati, mentre il tacchino può essere usato per preparare per polpette e polpettoni leggeri e digeribili. Cercate piatti sfiziosi e originali? Allora provate la ricetta degli straccetti di tacchino o qualche proposta per delle ali di pollo sfiziose, che andranno letteralmente a ruba.