Cappuccino proteico: come si fa e quanto costa il drink ‘fit’ per la colazione

E alla fine anche il cappuccino diventa proteico. Negli ultimi anni non pochi alimenti di fruizione quotidiana sono stati interessati da un'ondata di "proteineizzazione" non richiesta ma resasi necessaria (da un punto di vista commerciale e di marketing) da trend alimentari sempre più rivolti verso il ‘fit‘ (anche se come abbiamo già visto per le barrette, non è automatico l'accostamento salute e cibi ad alto contenuto proteico). Fatto sta, ora anche uno dei drink italiani più famosi della colazione (anche se i turisti spesso e volentieri lo ordinano anche per pranzo) è caduto in questa new wave healty.

Tra i trend del prossimo futuro infatti potrebbe esserci proprio il cappuccino proteico: una bevanda priva di lattosio ideata dalla catena My Chef, che ha messo da poco sul mercato un'alternativa alla bevanda classica, ma dall'apporto proteico decisamente superiore al normale (così come il prezzo al pubblico).

Come è fatto il nuovo cappuccino proteico

Sarà forse la nuova opzione per tutti (o comunque una buona parte) coloro che guardano con un occhio di riguardo alla propria linea. Una bevanda pensata e realizzata per gli sportivi che (forse anche in modo un po' superficiale) sulle proteine fanno grande affidamento per la loro forma fisica. Ma come è fatto il nuovo cappuccino proteico? Con cosa è realizzato? Alla base dell' ‘eccezionalità', se così vogliamo definirla, del prodotto c'è un latte ad alto contenuto proprio di proteine. Si tratta di un latte che nella propria composizione può vantare il 40% in più di tale nutriente, zero grassi e anche assenza di lattosio. Proponendosi come valida alternativa anche per chi è intollerante.

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Alla fine, assicura chi l'ha testato, il gusto finale è del tutto simile alla variante tradizionale, quella che ogni giorno possiamo ordinare al bar di fiducia. Nota stonata dell'intero concerto? Il prezzo superiore rispetto alle alternative tradizionali. Un cappuccino proteico, infatti è venduto a 3,10 euro, praticamente il doppio rispetto a quanto tanti di noi sono soliti pagarlo.