Camerieri: cosa fare e cosa evitare al ristorante secondo il galateo
Il cliente ha sempre ragione? Effettivamente, no. Al ristorante non è solo il personale a dover rispettare delle regole di servizio, ma anche per l'ospite ci sono comportamenti giusti e sbagliati.
Harry Gordon Selfridge è stato un noto imprenditore americano, ricordato non solo per aver fondato nei primi anni del ‘900 gli omonimi e famosissimi grandi magazzini di Londra, ma anche per aver coniato il celebre detto “il cliente ha sempre ragione”. Ecco, uno slogan che chi va al ristorante non dovrebbe prendere proprio alla lettera, pena far arrabbiare lo chef e non solo. Com’è vero, infatti, che per i camerieri ci sono delle norme di servizio da rispettare, allo stesso tempo anche l’ospite deve prestare attenzione ad alcune regole di comportamento. Certe sono le classiche buone maniere del galateo a tavola, da come accomodarsi a come disporre le posate, altre, invece, fanno parte della relazione che s'instaura con il personale di sala, fondamentali per vivere un’esperienza piacevole da ambo i lati. Vediamo quindi cosa fare e cosa evitare al ristorante nei confronti dei camerieri.
Cosa fare per agevolare il lavoro dei camerieri
Andare al ristorante dovrebbe essere un'occasione piacevole, di condivisione e di relax, anche se tra scontrini che fanno polemica e clienti che non pagano il conto, negli ultimi anni sembra di assistere a un incontro di boxe tra ristoratori e avventori. Visto che la verità probabilmente sta nel mezzo, intanto ecco come l'educazione e il bon ton siano alla base di pranzo o di una cena di successo.
Avvisare se si arriva in ritardo. Se ci si accorge di non riuscire a presentarsi all’ora della prenotazione, è bene avvertire con una telefonata il ristorante. Di solito c’è un tempo di tolleranza di 15 minuti, massimo 20, poi è corretto chiamare. In certi ristoranti se il ritardo supera il quarto d’ora senza nessuna comunicazione si perde automaticamente il tavolo.
Avvisare per annullare la prenotazione. Uno dei fenomeni più antipatici per un ristoratore è quello del no show, ovvero vedere il tavolo vuoto perché il cliente non si è presentato senza però disdire la prenotazione, con conseguenze che possono impattare sull’economia del locale. Certi ristoratori sono corsi ai ripari, facendo pagare una penale al cliente “fantasma”.
Salutare e ringraziare. Si tratta dei principi di educazione: “buongiorno” e "arrivederci" sono obbligatori nel momento in cui si entra e si esce dal ristorante, così come ringraziare quando si viene serviti.
Prima di occupare un tavolo rivolgersi al cameriere. Può capitare di vedere dei tavoli vuoti e quindi di occuparli. Mossa sbagliata: è opportuno rivolgersi al personale per sapere dove potersi accomodare. Nel caso, sarà proprio il cameriere a far scegliere al cliente il posto libero che gradisce.
Chiamare il cameriere alzando la mano o intercettando il suo sguardo. Rivolgersi al cameriere con un tono alto di voce, schioccando le dita o fischiando è contrario a ogni regola del bon ton. Ci si deve, invece, far notare in modo efficace, ma discreto.
Specificare subito se si è intolleranti, allergici o non piace qualche cibo. Al momento dell’ordinazione è bene esplicitare con gentilezza se ci sono delle restrizioni alimentari. In questo modo il cameriere può consigliare con consapevolezza i piatti del menu e proporre eventuali alternative concordate con lo chef.
Lasciare la tavola in ordine. Tovaglioli stropicciati, grissini o pane sbocconcellato ovunque, tovaglia o runner macchiati, piatti con avanzi esagerati sono sinonimo di maleducazione e poco rispetto.
Verificare il conto con discrezione. Il galateo ha delle regole ben precise su come si parla e si maneggia il denaro. Quando si riceve il conto è bene aspettare che il cameriere se ne vada per controllare che tutto sia corretto – specialmente nelle tavolate numerose – e segnalare possibili incongruenze in modo pacato, senza attaccare sgarbatamente il personale.
Lasciare una mancia congrua. In Italia non è obbligatorio dare la mancia ai camerieri, è a discrezione del cliente. Se si vuole premiare il servizio, bisogna però farlo correttamente: arrotondando per eccesso un conto medio, quindi lasciando 3, 4 euro che corrispondono al resto, oppure il 10% di una spesa più sostanziosa.
Cosa non fare al ristorante, tra mancanza di educazione e buon senso
Dopo che abbiamo visto i comportamenti virtuosi, diamo un occhio alle azioni che sarebbe meglio evitare quando si va al ristorante. La giusta connessione che si crea tra il servizio e il cliente, infatti, è importante tanto quella che nasce con lo chef attraverso i piatti che si gustano.
Dare del tu al cameriere. Rivolgersi al cameriere dando del "lei" è un segno di rispetto nei confronti della sua professionalità. Il tu si può utilizzare nel momento in cui si stabilisce un certo rapporto di fiducia, magari perché si frequenta quel ristorante con continuità.
Tenere il cellulare sul tavolo. Una delle abitudini più criticate dal bon ton è quella di lasciare il telefono sulla tavola, così come il portafoglio. Gli oggetti vanno riposti in tasca o nella borsa, non solo perché possono distrarre, ma anche ostacolare il servizio.
Parlare mentre il cameriere prende le ordinazioni. Per evitare di generare confusione nel personale, con voci che si accavallano, è preferibile che i commensali dicano a turno la propria scelta e che prima di ricominciare a conversare aspettino che tutti abbiano ordinato.
Chiamare il cameriere quando è impegnato con altri ordini. Può capitare durante il pasto di aver bisogno del cameriere: è opportuno intercettarlo quando lo si vede libero e non bloccarlo mentre ha in mano piatti o quando sta chiaramente andando verso un altro tavolo perché richiesto.
Prendersi troppa confidenza sia con le parole sia fisicamente. Attenzione a fare eccessivamente gli amiconi o i simpatici: durante il servizio il cameriere sta lavorando e bisogna quindi rispettare il suo ruolo. Vietato in assoluto toccarlo per avere la sua attenzione.
Cambiare la disposizione dei tavoli senza chiedere. Unire o separare i tavoli è un’azione che può fare solo il personale di sala, che sa quanti sono i coperti e come sono distribuiti per quel servizio.
Restare più tempo rispetto all’orario di chiusura. In Italia non c’è una legge che precisa quanto ci si possa fermare dopo aver consumato, ma quando si tratta di restare dopo l’orario esposto vige il buon senso. Per evitare che i camerieri siano costretti a invitare i clienti ad alzarsi, è bene attenersi all’indicazione data dal ristorante, anche perché una volta abbassate le serrande ad attenderli c’è la sistemazione della sala.
Passare i piatti vuoti al cameriere: sì o no?
In molti lo considerano un aiuto, ma a volte è un gesto che può penalizzare il cameriere, abituato a sbarazzare con un suo metodo collaudato. In generale, è sicuramente un atto di riguardo nei confronti di chi lavora, che viene generalmente apprezzato, almeno nelle intenzioni. Come fare a regolarsi? Chiedere "posso passare?" al cameriere è sicuramente la cosa migliore: nella gran parte dei casi il cameriere annuirà cordialmente oppure, in caso contrario, vi fermerà con un gesto elegante.