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31 Luglio 2022 10:00

Cala il costo di caffè e olio: perché i prezzi non scendono?

Olio di girasole, caffè, avocado: i costi stanno scendendo a causa di una serie di fattori, ma i prezzi sono ancora altissimi. Cerchiamo di capire il perché.

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Forse c'è una luce in fondo al tunnel: i prezzi di caffè, avocado, olio di semi e altri prodotti alimentari, schizzati alle stelle nel 2022, stanno cominciando a diminuire. Sono ancora alti rispetto allo scorso anno, ma c'è una chiara inversione di tendenza. Il cambiamento è figlio di vari fattori che stanno influenzando l'andamento del mercato globale dei prodotti alimentari: le azioni intraprese dai governi e dalle banche centrali, unite al timore di una recessione globale, stanno smorzando le prospettive della domanda. Se non c'è domanda da parte dei clienti, l'offerta è praticamente annullata. Incide molto anche il prezzo stesso dei prodotti: trovando uno scontrino altissimo al supermercato, la tendenza dei consumatori è limitare gli acquisti. Meno le persone comprano, più il prezzo si abbassa.

Con questo, purtroppo, non stiamo annunciando un repentino calo dei prezzi dei beni alimentari: al momento è ancora improbabile un abbassamento dei costi nel breve termine, soprattutto a causa delle interruzioni della catena di approvvigionamento che ci sono un po' in tutto il mondo. Cerchiamo di capire bene cosa sta succedendo intorno a noi per affrontare meglio i prossimi mesi.

Perché i costi di olio e caffè diminuiscono ma i prezzi sono ancora alti?

L'indagine è stata realizzata dalla Cnbc con economisti di fama mondiale. Il risultato è davvero interessante: tutte le nazioni asiatiche baciate dall'oceano Pacifico hanno avuto un calo del prezzo del 12% sull'olio di girasole a eccezione del Bangladesh, i cui costi sono crollati addirittura del 25%. Questo vuol dire che se un'azienda italiana acquista i semi da quelle zone, trova degli "sconti" alla fonte. Non si parla solo dell'olio: l'avocado ha avuto un calo di prezzo che va dal 27% al 40%. In questo scenario troviamo l'Australia che tanto ha investito negli ultimi anni sul celebre super food: l'isola-continente sta facendo i conti con un’eccessiva produzione di avocado, al punto da sperare nei mercati esteri pur di smaltire i suoi frutti. Tutto ciò si riversa anche sul prezzo al pubblico: il frutto è arrivato a costare meno di un dollaro per singolo pezzo. Con questi prezzi, gli agricoltori a fatica riescono a rientrare nei costi di produzione, vedendosi così costretti a lavorare in perdita.

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Rispetto agli altri prodotti la frenata è meno brusca, ma in tutto il mondo anche il caffè è sceso di circa il 5%, un dato significativo soprattutto perché il prezzo è cresciuto inesorabilmente da settembre scorso. Quali sono i fattori che stanno influenzando il mercato? Sono diversi: secondo Minwoo Nam, portavoce di Tridge, (un'azienda che si occupa di combinare reti professionali e dati, specializzata nell'agroalimentare), il timore di una recessione è il principale "promotore" del calo dei prezzi. La domanda è smorzata dalla paura che influenza quindi le vendite. A questo si aggiungono i prezzi insostenibili per le famiglie, quindi i consumatori cercano dei sostituti e fanno sacrifici.

L'agenzia differenzia i beni di vendita più diffusi, come per l'appunto olio e caffè, da tutti gli altri: sui beni di prima necessità fa i complimenti ai governi occidentali per i celeri interventi a tal proposito. In pratica secondo Nam le cose non vanno bene, ma sarebbero potute andare addirittura peggio. Questo dato lo conferma anche l'indice dei prezzi alimentari dell'ONU che è sceso per il terzo mese consecutivo. Il calo di cereali, zucchero, olio di girasole, avocado e altri frutti esotici sono un buon segno suffragato anche dalla Fao, che testimonia anche la decrescita del prezzo del grano nell'ultimo mese, dopo aver raggiunto il record storico a maggio.

I prezzi sono comunque altissimi, quasi tutti vicini ai propri massimi: in generale circa il 48,5% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ma alcuni cambiamenti in atto potrebbero portare dei benefici entro la fine del 2022.

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