La caffeina è una sostanza stimolante che non si trova solo nel caffè, ma anche in altri prodotti molto comuni, di cui spesso si fa un uso quotidiano, come il tè o il cacao.
Quando si parla di caffeina subito la si associa al caffè. Anche intuitivamente, ormai tutti sappiamo che si tratta di una sostanza stimolante che ha un effetto eccitante praticamente immediato: bastano 15-30 minuti di attesa dopo aver bevuto il proprio espresso al mattino per sentirne subito i benefici che possono durare alcune ore. Secondo l’Efsa, (l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) in un adulto sano, sono in media 4, con un range che va dalle 2 alle 6 rispetto al sesso, al peso corporeo, all’altezza e l’età dell’individuo. Proprio per questo, la caffeina se consumata a livelli superiori di quelli consigliati – il limite è 400 mg giornalieri – può avere conseguenze dannose sull’organismo, dallo sviluppo di stati d’ansia e risvegli notturni fino a problemi cardiovascolari. Chi non beve caffè, però, non deve sentirsi esentato dal prestare una certa attenzione: la caffeina, infatti, non si trova solo nel caffè, ma anche in altri alimenti, dal tè al cacao, passando per le bevande a base di cola. Vediamo quali sono quelli che ne contengono di più.
Non possiamo escludere il caffè dall’elenco, in quanto si tratta della bevanda più conosciuta che contiene la caffeina. In una tazzina da 60 ml ce ne sono circa 80 mg, mentre una tazza di caffè americano da 200 ml ne conta 90 mg. Sono valori indicativi, che possono oscillare in base a diversi fattori, come la tipologia oppure la preparazione: per esempio, nella Robusta la caffeina è leggermente superiore rispetto all’Arabica, mentre il caffè della moka di solito ne presenta una concentrazione maggiore. Non bisogna poi farsi “ingannare” dal caffè decaffeinato, in quanto i metodi di estrazione non riescono a eliminarla del tutto dal chicco, mantenendo comunque un’esigua percentuale, che va dai 5 ai 10 mg per tazzina. Non sono esclusi dalla presenza di caffeina, quindi, anche tutti quei prodotti a base caffè, dal gelato ai dolciumi.
Chi pensa che teina e caffeina siano due molecole differenti si sbaglia, in quanto sono la stessa identica cosa con nomi diversi. Il motivo? Perché è stata isolata da due scienziati diversi in tempi diversi da materie prime diverse: la caffeina dal chicco di caffè e la teina dalle foglie del tè, mantenendo così distinti i due termini. Quello che cambia è l’azione del principio attivo nell’organismo: nel caffè è più immediata, mentre nel tè è più diluita nel tempo. Inoltre, la quantità di caffeina in una tazza di tè da 220 ml si aggira attorno ai 40-45 mg, molto meno che nel caffè. Confrontiamo alcune varietà: in 200 ml di tè nero ne troviamo dai 40 ai 100 mg, quindi le percentuali sono alte; nel tè verde la soglia si abbassa tra i 20 e i 50 mg; nel tè bianco si mantiene sui 30 mg. E nel matcha? Il contenuto è tra i 40 e i 70 mg. In base al tè che viene utilizzato, anche in bevande che lo vedono come ingrediente, tipo il kombucha, ci sono quantità variabili di teina che generalmente sono ridotte di un terzo.
Tra gli alimenti che contengono più caffeina c’è il cacao, quindi il cioccolato. L’effetto energizzante lo si ottiene in tandem con la teobromina, un’altra sostanza neurostimolante. Secondo le stime dell’Efsa, una barretta di cioccolato fondente da 50 gr ne include circa 25 mg, mentre una al latte 15 mg. Più è alta la percentuale di cacao, più c’è la presenza di caffeina: nel cioccolato bianco, dove tra gli ingredienti figura il burro di cacao, la caffeina e la teobromina sono contenute in quantità irrisorie. Come per il caffè, anche nei prodotti derivati come creme al cioccolato, snack, dolciumi per bambini, bevande e cacao in polvere è presente la caffeina.
Le tisane non sono solo calmanti o rilassanti: sul mercato ne esiste un’ampia varietà che promette gli effetti opposti. Tra le materie prime maggiormente impiegate ci sono le foglie di yerba mate e le bacche di guaranà, due piante officinali che arrivano dal Sud America che oltre ad avere proprietà antiossidanti, sono utili in caso di stanchezza e spossatezza e per trarre vantaggi in termini di concentrazione e memoria. In entrambe è presente la caffeina, in quantità circa di 30 mg per ogni 100 ml, che funziona come nel tè, con l’effetto che si attenua gradualmente nel corso delle ore.
Gli energy drink sono tra i “contenitori” di caffeina per eccellenza, tanto che il suo valore è praticamente lo stesso di una tazzina di caffè, 80 mg per 250 ml di prodotto, nonostante ci siano casi in cui questo viene abbondantemente superato. Sono soft drink che vengono commercializzati per migliorare le prestazioni mentali, attivando il sistema nervoso, o per dare al corpo nuovo vigore dopo la pratica sportiva. Spesso si tende a farne un abuso e, peggio ancora, sono consumate da bambini e adolescenti in quanto analcoliche e piacevoli nel sapore, dato che la maggior parte vede la presenza di zuccheri. La quantità di caffeina deve essere obbligatoriamente indicata in etichetta.
Diverse bevande gassate che non si classificano come energy drink sono a base di noci di cola, considerate l’ingrediente “magico” della Coca Cola, e contengono caffeina, teobromina e colanina. In una lattina da 330 ml di bibita alla cola ci sono circa 40 mg di caffeina. Devono essere consumate con parsimonia nel momento in cui si soffre di pressione alta o problemi cardiaci, e non devono essere assunte prima di andare a letto o a stomaco vuoto, in quanto possono creare gonfiore e acidità. Sono inoltre degli alimenti molto zuccherati, e per questo ipercalorici.