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22 Giugno 2023 12:00

Caffè naturalmente decaffeinato? In Brasile hanno trovato un modo per farlo

Dopo quasi 20 anni di ricerca e incroci, in Brasile sembrano essere giunti a una versione 'naturale' di caffè decaffeinato. Messa a punto una varietà Arabica contenente appena lo 0,07% di caffeina. Come hanno fatto?

A cura di Alessandro Creta
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In un futuro forse più prossimo di quanto non pensiamo il caffè decaffeinato potrebbe essere il risultato di una coltivazione naturale, non più frutto di procedimenti industriali. È la realtà che si sta profilando grazie a uno studio condotto negli ultimi anni in Brasile, dove i ricercatori sarebbero riusciti a produrre una varietà di caffè a bassissima percentuale di caffeina in maniera del tutto organica e naturale.

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Il tutto è frutto di un lavoro quasi ventennale di cui si inizia a intravedere il risultato finale: una varietà Arabica naturalmente decaffeinata, dal contenuto di caffeina di circa lo 0,07%. Uno sviluppo, ritengono i ricercatori, dal potenziale commerciale significativo soprattutto negli Stati Uniti e Europa, tra i più grandi consumati di decaffeinato.

Caffè decaffeinato naturale: ora è possibile

Una ricerca dalla rilevante importanza, considerando soprattutto come oggi il caffè ‘deca' si ottenga attraverso procedimenti industriali e chimici, finalizzati a ‘ripulire', per così dire, il caffè tradizionale dalla sua concentrazione di caffeina. Anche il costo finale, in questo modo, potrebbe essere inferiore rispetto a quello attuale, proprio perché si evitano tutti i passaggi finalizzati alla rimozione di caffeina dai chicchi.

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Ma come hanno fatto i brasiliani a perfezionare una varietà di caffè naturalmente a bassissimo contenuto di caffeina? Il programma, va specificato, è tuttora in fase di sviluppo presso l'Instituto Agronomico de Campinas (IAC), un importante centro di ricerca sul caffè del Paese verdeoro. Il tutto è risultato di incroci, sviluppati nel corso di diversi anni, di alcune varietà dal contenuto di caffeina naturalmente molto basso sfruttando le numerose cultivar ospitate nella banca del germoplasma dell’istituto. Sino a giungere, per l'appunto, a una concentrazione di caffeina dello 0,07%, di oltre 10 volte inferiore allo standard.

"I risultati che abbiamo ottenuto finora sembrano promettenti, siamo ottimisti", ha affermato Julio Cesar Mistro, un ricercatore che supervisiona il progetto, come riportato anche dal The Guardian.

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