Qual è la giusta temperatura della tazzina al momento del servizio del caffè? Perché è una furbata una tazzina eccessivamente calda, così come una troppo fredda? Gli effetti sul caffè che beviamo.
Servire il caffè in una tazzina più o meno calda cambia la percezione di ciò che stiamo per bere? Perché è una furbata utilizzare una tazzina troppo calda, oppure perché è sbagliato farlo in una eccessivamente fredda? Scopriamo cosa cambia a livello percettivo, perlomeno se ci troviamo di fronte a un caffè di qualità.
Mattina presto, prima di iniziare il turno di lavoro o mettersi sui libri per studiare, magari per un esame importante. Per adulti o ragazzi, nella maggior parte dei casi, questo momento della giornata è accomunato da un’abitudine comune: quella di prendere il caffè. C’è chi lo beve a casa, chi direttamente nel bar di fiducia, perché a quell’espresso lì, fatto con una macchinetta professionale e perché no con i chicchi macinati al momento, non può proprio rinunciare.
Proprio in questa circostanza, nel caso in cui ci trovassimo al bar, potremmo essere sorpresi da una circostanza: una tazzina decisamente calda in cui il nostro caro drink viene servito. Quante volte è capitato, in particolar modo al Sud, che il caffè fosse versato in una tazzina a temperatura a dir poco elevata, al punto da faticare a impugnarla e dover attendere qualche secondo prima di poterlo fare senza scottarci le dita? Qualcuno si sarà forse chiesto cosa cambi servire il caffè in una tazzina calda o fredda, e se ci sia effettivamente una qualche differenza di sorta.
A questa domanda la risposta è: c’è abbastanza differenza. E a dircelo è stato Simone Amenini, trainer di Scuola del Caffè a Firenze e parte del team di Ditta Artigianale. Con lui abbiamo anche parlato di quando andrebbe bevuta l’acqua, se prima o dopo il caffè, e su come riconoscere un prodotto di qualità.
“Il caffè va servito in una tazzina calda” direbbe qualche barista, di fronte alla nostra titubanza nell’afferrare la tazzina stessa e quasi sfidandoci a farlo. Beh, a ben vedere questa affermazione non è proprio vera. Anzi, possiamo sostenere come al contrario sia un’autentica furbata da parte di chi opera in tal modo. Parallelamente, però, è anche un errore utilizzare una tazzina troppo fredda: anche a temperatura ambiente, o anche meno, insomma non andrebbe bene. Un caffè, uno di qualità perlomeno, va gustato all’interno di una tazzina calda al punto giusto, così da poterci far gustare aromi, sentori e percezioni che altrimenti sarebbero difficilmente percepibili. E senza scottarci le dita, aggiungiamo noi.
La tazzina troppo calda, come ci spiega Simone, diffusa per lo più nel Sud Italia tende ad anestetizzare il palato, e così facendo ci evita di sentire le parti più difettate del caffè. Va, in qualche modo, a coprire le imperfezioni del nostro drink. Si tratta sostanzialmente di una furbata da parte di chi lavora all’interno del bar, una mossa che non ci porta a percepire la maggior parte dei sentori, degli aromi del caffè.
Questo, comunque, non significa che la tazzina fredda sia ottimale, perché dall’altra parte un eventuale shock termico va a spegnere gli aromi del caffè (che di suo si aggira sui 70 gradi). Quindi quale sarebbe la giusta soluzione? L’ideale sarebbe un servizio in una tazzina attorno ai 40-45 gradi, a media temperatura insomma, che possa essere piacevole anche da tenere in mano. Il caffè, sostiene Simone, non è semplicemente una bevanda bensì un alimento, e come tale va degustato, assaporando tutti gli aromi che è in grado di sprigionare. Quando, perlomeno, ci troviamo davanti un prodotto di qualità. Fattori esterni come la giusta temperatura della tazzina, quindi, sono importanti per degustare al meglio il nostro caffè, permettendoci di cogliere tutte le sfumature di un prodotto fin troppo spesso dato per scontato, ma ricco di più qualità di quanto non pensino tanti di noi.