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22 Ottobre 2023 11:00

Caffè dopo pranzo: fa bene o no? Quello che devi sapere sull’abitudine più italiana che esista

Come non smette mai di piacere, allo stesso tempo il caffè è capace di generare un'infinità di questioni relative al suo consumo, specialmente quando associato ai pasti.

A cura di Federica Palladini
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“Chi vuole il caffè?”: quante volte ci è stata rivolta (o abbiamo rivolto) questa domanda appena dopo aver pranzato, come se la conclusione del pasto automaticamente comportasse berne una tazzina. Succede spesso, al ristorante come in ufficio, di gustare il caffè dopo aver finito di mangiare, quasi fosse un’azione automatica. In realtà, nonostante la passione per questa bevanda, gli italiani qualche (altra) domanda continuano a farsela: così come si vuole sapere se bere il caffè la sera sia positivo o quali sono i sintomi di un eccessivo consumo, ci si chiede anche se il rito del caffè dopo pranzo faccia bene o meno. Vediamolo insieme.

Bere caffè dopo pranzo: quali sono i vantaggi

In generale, per le persone sane non ci sono controindicazioni nel bere il caffè dopo pranzo: importante è che questo sia amaro, quindi senza zucchero, per evitare un ulteriore aumento dei livelli di glicemia, e che, nel totale, rientri nelle dosi raccomandate dall’Efsa, ovvero un massimo di 400 mg di caffeina al giorno che corrispondono circa a 4-5 tazzine. Sappiamo infatti che il caffè può essere un valido alleato per il nostro corpo, perché favorisce la digestione e il metabolismo, grazie all’azione combinata della caffeina e dei polifenoli presenti al suo interno. La caffeina è riconosciuto essere oltre a un energizzante naturale anche un produttore di acido cloridrico, una sostanza dall’effetto corrosivo che aiuta la demolizione del cibo. Inoltre a livello intestinale, il caffè promuove la motilità del colon: significa in poche parole che ha un buon effetto lassativo quando assunto subito dopo il pasto.

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Bere caffè dopo pranzo: i possibili effetti negativi

Quelli che abbiamo visto come benefici del caffè in condizioni standard, però, possono causare effetti negativi in particolari circostanze. L’ingente produzione di acido cloridrico in soggetti che soffrono di reflusso gastrico può innescare un aumento dell'acidità con conseguenti bruciori, così come la stimolazione del colon potrebbe risultare fastidiosa per chi ha il colon irritabile. Inoltre, se il pranzo è abbondante, con l’individuo consapevole di aver mangiato troppo, è consigliabile lasciare il tempo alla digestione di agire autonomamente: la caffeina, infatti, invece di accelerare il processo metabolico lo rallenta, andando a incidere sul picco glicemico per via di una minore capacità di assorbimento dell’insulina.

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Quello che i piatti non dicono
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