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2 Novembre 2024 18:00

Brodo vegetale fatto in casa versus acquistato, pro e contro

Il brodo è uno dei migliori comfort food delle stagioni autunno e inverno. Ma preparare il brodo da zero però richiede tempo, ma usare il dado rischia di far perdere la ricetta di qualità: ma è davvero così, e un metodo è meglio dell’altro? Scopriamolo insieme.

A cura di Martina De Angelis
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Il brodo vegetale è una vera coccola quando le temperature si abbassano e le giornate si fanno piovose: cosa c’è di meglio del sorseggiarne una tazza al calduccio dentro casa, magari con l’aggiunta di pastina all’interno? Salutare, leggero e buonissimo, il brodo vegetale è anche una preparazione base molto versatile, fondamentale per realizzare risotti, minestre, vellutate, arrosti.

È anche una preparazione che richiede del tempo: il brodo vegetale, infatti, deve cuocere molto a lungo, e inoltre per preparalo a regola d’arte devi scegliere verdure freschissime, di stagione e, preferibilmente, a chilometro zero, a cui aggiungere tutta una serie di odori di base per bilanciare il sapore.

Proprio per velocizzare i tempi è stato ideato il dado da cucina, un concentrato a base di verdure (ma anche di carne per preparare il brodo di carne) sotto forma di cubetto da inserire nell’acqua: agisce quindi come un insaporitore, ma a lungo è stato oggetto di polemiche perché considerato poco sano e di scarsa qualità. Ma è davvero così, il dado va evitato sempre o ha anche dei lati positivi? Scopriamo insieme pro e contro del brodo fatto in casa e dell’utilizzo del dado.

Pro e contro del brodo fatto in casa

Iniziamo dal grande classico, il brodo vegetale fatto in casa: come ti abbiamo spiegato è una preparazione molto versatile che puoi mangiare da sola oppure che puoi usare per preparare altre ricette. Carote, sedano, cipolla e acqua sono gli ingredienti dai quali si parte per fare un buon brodo vegetale, una base a cui puoi aggiungere a tuo gusto patate, pomodori, zucchine, verza, finocchi, cavolo nero e così via.

L’importante, per ottenere un buon brodo, è che le verdure siano fresche, biologiche e di stagione, e qui arriva uno dei lati negativi del preparare il brodo in casa: ovviamente le verdure a km 0 hanno un costo maggiore e quindi preparare un buon brodo ti costerà di più che usare il più economico dado. Un altro contro è di certo quello del tempo richiesto, perché per preparare un brodo gustoso devi lasciare cuocere le verdure in acqua fredda (la scienza dice che è meglio inserirle prima che si riscaldi) per almeno 90 minuti.

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È in realtà un problema che si può aggirare facilmente, perché il brodo si può conservare per alcune settimane in frigorifero e per diversi mesi in congelatore. Questo vuol dire che ti basta trovare un giorno libero per prepararlo e poi lo puoi mettere da parte per averlo a disposizione già pronto quando non hai tempo di cucinarlo.

La caratteristica che gioca di più a favore del brodo vegetale preparato in casa è senza dubbio la sua maggiore qualità, sia a livello di sapore sia a livello nutrizionale. Usando verdure fresche e biologiche avrai un vero concentrato di nutrienti a disposizione, nutrienti che si sprigioneranno gradualmente nell’acqua proprio grazie alla cottura lenta, che permette una diffusione omogenea delle sostanze presenti nelle verdure.

Pro e contro del dado vegetale

Il dado da cucina è stato inventato nel 1880 da un ricercatore svizzero con l’idea di creare un concentrato a base di carne o verdure o pollo usato da usare per preparare il brodo o per esaltare il sapore di altre pietanze. In Italia il dado da cucina si afferma intorno agli anni Venti del secolo scorso, complice anche del successo dall’azienda Knorr, che diventa il simbolo di questo nuovo prodotto pronto.

A rendere il dado così popolare sono le caratteristiche che, ancora oggi, lo rendono diffuso sul mercato: il dado è economico, estremamente pratico e veloce da usare, permette di preparare il brodo o insaporire le pietanze con una cottura molto rapida, e può essere utilizzato in tutta una serie di altre ricette, dalle zuppe agli stufati, dalle salse ai risotti.

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Perché allora il dado viene così tanto incriminato? A lungo è stato accusato di essere un prodotto di scarsa qualità, cosa attualmente non del tutto vera perché esistono compagnie che producono dadi biologici molto validi, ma il problema principale è nella sua composizione. Il dado, prima di tutto, è noto per il suo alto contenuto di sale, che lo compone quasi per metà: questo vuol dire che può contribuire all’ipertensione e ad altri problemi di salute legati al consumo eccessivo di sodio.

Inoltre il dado vegetale, così come quello di carne o di pesce, contiene il glutammato monosodico, un elemento contenuto naturalmente in diversi alimenti come, per esempio, la salsa di soia. È anche uno degli additivi più utilizzati nei cibi industriali (si trova, per esempio, anche in salumi, sughi pronti e salse) e spesso viene accusato di essere dannoso per la salute. Riguardo alla veridicità di questa affermazione l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e l’European Food Information Council, hanno dichiarato di non considerare il glutammato una sostanza particolarmente dannosa se assunta nelle dosi impiegate nei cibi industriali.

Alla luce di quanto esposto, è giusto evitare completamente di utilizzare il dado per preparare il brodo vegetale? La verità, come sempre, è nel mezzo: puoi usare il dado vegetale, l’importante è non esagerare e scegliere un prodotto di qualità. In passato i dadi contenevano molti grassi come strutto e lardo e molti additivi chimici, oggi si trovano anche in questo campo prodotti più sani che usano olio extravergine d’oliva e ingredienti provenienti da coltivazioni biologiche.

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Il contenuto del sale rimane comunque elevato al livello del prodotto e proprio per questo devi usare il dado con parsimonia: non abusarne ma usarlo una volta ogni tanto ti permette di poterlo impiegare in cucina senza correre rischi particolari. E se poi proprio non ti fidi, ma sei curioso di provare, puoi facilmente preparare il dado vegetale in casa.

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