Da giorni fanno discutere le dichiarazioni di una biologa inerenti i rischi del consumo di vino, anche moderato. Non sono tardate le risposte degli esponenti del mondo enoico italiano, ma non solamente.
Hanno scatenato un vero putiferio le recenti dichiarazioni di una biologa di Padova alla trasmissione radiofonica Mondo Nuovo di Rai Radio 1, di cui è anche co-conduttrice. Antonella Viola, questo il nome della dottoressa e docente dell'Università veneta, ha rilasciato dichiarazioni ritenute dir poco controverse alle quali hanno voluto rispondere importanti esponenti del mondo enoico italiano, ma non solamente. Cosa è successo? Pochi giorni fa la dottoressa Viola ha commentato con approvazione la recente decisione della Comunità Europea di far apporre sulle bottiglie di vino dei messaggi simili a quelli già presenti sui pacchetti di sigarette.
L'Irlanda a breve sarà il primo Paese ad adottare questa misura, per disincentivare il consumo (anche se è più appropriato parlare di abuso) di vino tra la popolazione. Una scelta che ha provocato malumori nel mondo enoico italiano e a livello istituzionale, condivisa però dalla biologa di Padova, la quale si è lasciata andare a dichiarazioni piuttosto controverse e decisamente non condivise. "’L'alcol – ha spiegato nel suo intervento radiofonico – è incluso nella lista delle sostanze cancerogene di tipo 1, come amianto e benzene. È chiaro il legame tra il consumo di alcol, e non solo l’abuso, e i tumori al seno, del colon-retto, al fegato, all’esofago, a bocca e gola".
Secondo la biologa quindi il consumo di vino, indistintamente nelle sue quantità, causerebbe danni alla salute. Perfino il cervello subirebbe ripercussioni anche da un semplice quanto saltuario calice. "Gli studi hanno analizzato le componenti della struttura cerebrale, dimostrando che uno o due bicchieri di vino al giorno possono alterarle … la dose sicura è zero", ha detto la biologa. Frasi che, prevedibilmente, hanno scatenato un autentico putiferio tra gli esponenti del settore vitivinicolo italiano ma non solamente.
In risposta alle dichiarazioni della dottoressa Viola sono intervenuti alcuni nomi del mondo enoico nazionale. Il più illustre è probabilmente Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi: "… Ci ritroviamo con delle affermazioni rilasciate da una dottoressa immunologa che lasciano sconcerto in chi le ascolta – ha detto in un convegno – Non intendo, in qualità di presidente di Assoenologi, entrare in alcun modo in polemica con la professoressa, ma credo che serva senso di responsabilità prima di sentenziare su un tema tanto delicato quale è la salute umana legata all’assunzione di un alimento". Vari virologi, tra i quali anche Matteo Bassetti e Fabrizio Pregliasco, hanno invitato a non estremizzare i messaggi sul vino, mettendo in luce la sostanziale differenza tra consumo moderato e abuso. "Antonella Viola ha detto che il vino rimpicciolisce il cervello ed è paragonabile all’amianto per i suoi danni – ha scritto Bassetti su Facebook – … si è definita astemia anche se si concede un calice solo nei ristoranti stellati. Ha raggiunto livelli di scienza elevatissimi. Inarrivabili per chi ama il vino. Cin Cin", il post corredato da una sua foto con un calice in mano.