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16 Marzo 2020 15:00

Avete mai assaggiato la Parmigiana al fico d’India? È un piatto tradizionale italiano

Un piatto entrato nel registro dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali italiani che ha salvato gli abitanti dell'isola di Ponza dalla fame durante la guerra. Le pale più giovani e morbide del ficodindia usate al posto delle melanzane. Il formaggio grattugiato al posto della mozzarella. Un piatto povero, dal gran gusto.

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La parmigiana di fico d’India di Ponza è un nuovo PAT, Prodotto Agroalimentare Tradizionale Italiano. La certificazione, voluta dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha inserito in Gazzetta Ufficiale un piatto storico dell’isola in provincia di Latina, che piazza ben tre prodotti nell’ultimo aggiornamento del PAT: non solo parmigiana, anche trippa di mare e uova di pesce.

La parmigiana al fico d’India

Se avete in mente la classica parmigiana di melanzane, con la mozzarella che sgorga dagli strati del piatto e il sugo di pomodoro ad abbracciare il pasto, dimenticatela. La parmigiana con le palette di fichi d’India è però un piatto storico, assolutamente da provare, che ha salvato gli isolani.

Il fico d’India è originario del Messico, ma ormai è autoctono in tutto il Bacino del Mediterraneo. Lo troviamo sulle coste rocciose, nelle zone più calde d’Italia e spesso è stato la salvezza delle isole dove in antichità era più difficile l’approvvigionamento.

parmigiana-ficodindia-ponza

Proprio durante la guerra nasce la parmigiana al ficodindia: a Ponza non c’era molto da mangiare e gli isolani hanno imparato a usare le pale più giovani e morbide della pianta in sostituzione delle melanzane. In assenza della mozzarella viene usato del comune formaggio grattugiato come si può vedere dalla foto de Il Cuore del Buon Cibo. Ingredienti poveri e di facile reperibilità, con una storia consolidata, che hanno permesso a questa stravagante prelibatezza di entrare nel PAT.

Cosa sono i Prodotti Agroalimentari Tradizionali

Per far parte dei Pat il prodotto o il piatto deve avere, in diverse fasi di lavorazione/conservazione/stagionatura una storia consolidata nel tempo. Non basta solo questo. Le fasi di produzione devono essere pratiche sul territorio di riferimento con delle regole tradizionali che hanno almeno 25 anni.

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