Piccole larve generalmente visibili a occhio nudo che attaccano molte specie di pesci, molluschi e mammiferi marini: si tratta dell'anisakis. Ecco cos'è e come difendersi dalle infezioni anche in ambito casalingo.
Quando si mangia pesce crudo è bene tenere a mente delle nozioni importanti riguardo la sua sicurezza: sono diversi infatti le infezioni alimentari che si possono contrarre a causa di batteri e parassiti. Fra questi ultimi c'è l'anisakis, un genere di vermi nematodi parassiti, che possono infettare l’uomo risalendo la catena alimentare, causando anisakiasi (o anisakidiosi). Come proteggersi da questo rischio?
La parola anisakis è usata per indicare un genere di parassiti che popolano abitualmente l'apparato digerente alcune specie di pesci, molluschi e mammiferi marini: si tratta di un elemento patogeno per l'uomo, che può contaminare il pesce crudo o poco cotto. Le larve di anisakis si vedono anche a occhio nudo, perché sono lunghe fra 1 cm e 3 cm circa: attaccano più facilmente specie come il pesce spatola, il suro, il lanzardo, lo sgombro, il merluzzo, il totano. Come dicevamo, l'ingestione accidentale di larve di anisakis provoca l'anisakiasi o anisakidiosi: una patologia causata dalle larve, che penetrano nella mucosa del tratto gastrointestinale causando dolore addominale, nausea, febbre, dissenteria e talvolta vomito.
Come fare a difendersi? Normalmente il pesce crudo viene abbattuto: l'abbattimento è stabilito dalla legge italiana ed europea ed è quindi un obbligo per i ristoranti che lo servono. La normativa di riferimento in questo caso sono i Regolamenti 852/2004 CE e 853/2004 CE che impongono l'abbattimento della materia prima ittica da servire cruda o semicruda: il possesso dell'abbattitore termico non è un obbligo di legge, tuttavia è la procedura di abbattimento a essere obbligatoria.
Il problema infatti sorge più spesso quando si mangia pesce crudo a casa, non a caso le pescherie hanno l'obbligo di esporre cartelli informativi del genere "In caso di consumo crudo, marinato o non completamente cotto il prodotto deve essere preventivamente congelato per almeno 96 ore a -18 °C in congelatore domestico contrassegnato con tre o più stelle".
Se i ristoranti e pescheria sono dotati di abbattitore professionale, anche in casa si può mettere in piedi una procedura simile, che però richiede un po' di tempo in più: le larve di anikasis infatti vengono uccise sia con temperature superiori a 60 °C per 10 minuti, sia con quelle inferiori ai 20 °C per almeno 24 ore. L’abbattimento è una tecnica di conservazione, utilizzata principalmente per il pesce, che consente di abbassare la temperatura dell’alimento in tempi brevissimi e di portarlo da 3 °C a -40 °C. Questo procedimento preventivo consente un rapido raffreddamento, impedendo la proliferazione dei batteri e la creazione di ghiaccio all’interno dell’alimento stesso.
Naturalmente a casa non è la stessa cosa: abbiamo temperature meno fredde e tempi più lunghi per congelare gli alimenti. Quello che possiamo fare a casa per consumare pesce crudo in tutta sicurezza è congelarlo: con il congelamento casalingo si raggiungono anche temperature che vanno dai -18 °C ai – 24 °C, quindi ideali per congelare il pesce e scongelarlo in tutta sicurezza. Alcuni freezer sono dotati di un display digitale che consente di regolare manualmente la temperatura, mentre per quelli meno avanzati il consiglio è di tenere il pesce nella parte inferiore del vano interno, ovvero quello più freddo. Come da indicazioni del ministero della Salute, il pesce va congelato per almeno 96 ore, ovvero 4 giorni. L'infezsione da anisakis viene scongiurata solo dal congelamento o dalla cottura, cosa che non avvien invece con marinature, salature o affumicature.
Si tratta di una raccomandazione che vale per evitare la contaminazione del pesce crudo da parte dell'anisakis, ma che non garantisce la totale sicurezza rispetto alle infezioni patogene: i contesti freddi creano un ambiente sicuramente ostile per la maggior parte di batteri e parassiti, ma non è detto che riescano a eliminare tutti i pericoli. Gli unici modi per abbattere tutti gli elementi patogeni al 100% infatti restano cottura e pastorizzazione.