Tra le molte spezie che non dovrebbero mancare mai in dispensa c’è l’anice, pianta eccellente per la salute, dal sapore dolce e dai molti impieghi in cucina, soprattutto nel pane e nei dolci. Da non confondere con l’anice stellato.
L’anice è una delle piante più speciali e versatili che puoi trovare in natura. È un ingrediente versatile in cucina, utilizzato soprattutto nei prodotti da forno e nei dolci, in particolare biscotti, è un incredibile rimedio naturale dalla lunga storia medicinale e un eccellente aiuto per l’organismo, tanto da essere presente quasi sempre in infusi e tisane. Dolce e aromatico, l’anice è divenuta insostituibile nel corso dei secoli e si è diffusa in tutto il mondo, tanto che molte culture l’hanno usata persino per preparare gustosissimi liquori. Attenzione però a non confondere l’anice con l’anice stellato: sebbene abbiano un nome e un sapore simile sono due piante diverse con molte differenze tra loro.
Scopriamo insieme i motivi per cui l’anice non dovrebbe mai mancare nella tua dispensa, tutti gli aspetti in cui può tornarti utile e come usarlo in cucina per sfruttare al massimo le sue eccellenti note organolettiche.
Con anice si intendono i semi di una pianta erbacea annuale, la Pimpinella anisum, che appartiene alla famiglia delle Apiaceae, la stessa di prezzemolo, finocchio e carota. È una pianta originaria dell'Asia occidentale e del Mediterraneo orientale ma oggi si coltiva in tutto il mondo, anche in Italia.
La parte più utilizzata sono i piccoli semi prodotti dai suoi fiori bianchi, ovali e di colore verde-grigiastro: è al loro interno che si trova l’olio essenziale che conferisce all’anice il caratteristico aroma dolce e liquoroso. Generalmente i semi vengono raccolti completamente maturi, per poi essere essiccati e conservati in contenitori ermetici che ne preservano l’aroma.
L’anice ha una storia millenaria e fin dall’antichità è noto per le sue proprietà aromatiche e medicinali. Diverse testimonianze dimostrano come già gli antichi Egizi usassero la pianta per scopi curativi, mentre i Greci e i Romani la conoscevano soprattutto per le sue proprietà culinarie, anche se non mancavano impieghi terapeutici.
Non è un caso che l’impatto culturale dell’anice si estenda ben oltre i suoi usi pratici. Sono molte le culture che hanno caricato di significati questa pianta, diventata nel tempo simbolo di protezione contro il malocchio e usata in rituali pagani per attrarre felicità e abbondanza.
Sotto il generico nome di anice si raggruppano diverse piante che non hanno nessuna parentela botanica, ma sono accomunate dall'aroma molto simile dei loro semi o dei frutti.
Aromatica, profumata, ricca di nutrienti essenziali: l’anice è una pianta dalle molteplici proprietà e che può essere davvero un alleato per la salute. L’impiego principale dei semi è il trattamento di disturbi digestivi come gonfiore, gas intestinale e coliche, ma sono usati anche come potenti antispasmodici e antinfiammatori.
L’anice è una fonte eccellente di vitamine essenziali, soprattutto del complesso B ma anche di vitamine antiossidanti come la C e la A, e contiene molti minerali tra cui calcio, rame, potassio, ferro, manganese, magnesio e zinco.
Studiando queste componenti gli esperti hanno evidenziato come i semi di anice abbiano attività antiossidante, antibatterica, antifungina, anticonvulsivante, analgesica e antivirale. Per queste molte funzioni i semi di anice sono un prodotto estremamente utilizzato in ambito terapeutico, ma anche in ambito cosmetico: gli oli essenziali sono spesso incorporati in prodotti per la cura della pelle e del corpo.
L’anice è un prodotto naturale, ma è molto concentrato, motivo per cui deve essere usato con cautela soprattutto se lo assumi per scopi terapeutici. Mentre in cucina e come cosmetico non comporta nessun problema particolare, a livello medico potrebbe causare effetti collaterali come nausea e convulsioni se assunto in quantità eccessive Prima di usare l’anice come terapia, quindi, è consigliabile consultare un professionista della salute.
A livello di sapore l’anice potrebbe ricordare la liquirizia, anche se mantiene una sua identità distinta caratterizzata da note fresche ed erbacee. I semi di anice sono molto concentrati, quindi ricordati di usarne pochi: devi aggiungerli con moderazione, altrimenti il sapore è troppo forte.
Generalmente l’anice è usato soprattutto nella preparazione del pane – per esempio il pane ai semi di anice è una ricetta tradizionale dell’Alto Adige – e per prodotti da forno come i classici biscotti all’anice. Possono essere aggiunti da soli all’impasto o uniti ad altre spezie: si sposano particolarmente bene con il finocchio, il cumino, la cannella e il cardamomo.
La particolare dolcezza dell’anice lo rende ideale per ottenere un olio essenziale dai molti impieghi: viene usato per particolari ricette tradizionali come i biscotti zuccherini montanari o per la produzione di diverse bevande alcoliche, tra cui l'ouzo greco, il pastis francese e l’iconico assenzio, la bevanda simbolo della Francia bohémienne del 1800.