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29 Agosto 2024 11:00

Anice: cos’è, benefici e come usarlo in cucina

Tra le molte spezie che non dovrebbero mancare mai in dispensa c’è l’anice, pianta eccellente per la salute, dal sapore dolce e dai molti impieghi in cucina, soprattutto nel pane e nei dolci. Da non confondere con l’anice stellato.

A cura di Martina De Angelis
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L’anice è una delle piante più speciali e versatili che puoi trovare in natura. È un ingrediente versatile in cucina, utilizzato soprattutto nei prodotti da forno e nei dolci, in particolare biscotti, è un incredibile rimedio naturale dalla lunga storia medicinale e un eccellente aiuto per l’organismo, tanto da essere presente quasi sempre in infusi e tisane. Dolce e aromatico, l’anice è divenuta insostituibile nel corso dei secoli e si è diffusa in tutto il mondo, tanto che molte culture l’hanno usata persino per preparare gustosissimi liquori. Attenzione però a non confondere l’anice con l’anice stellato: sebbene abbiano un nome e un sapore simile sono due piante diverse con molte differenze tra loro.

Scopriamo insieme i motivi per cui l’anice non dovrebbe mai mancare nella tua dispensa, tutti gli aspetti in cui può tornarti utile e come usarlo in cucina per sfruttare al massimo le sue eccellenti note organolettiche.

Che cos’è l’anice

Con anice si intendono i semi di una pianta erbacea annuale, la Pimpinella anisum, che appartiene alla famiglia delle Apiaceae, la stessa di prezzemolo, finocchio e carota. È una pianta originaria dell'Asia occidentale e del Mediterraneo orientale ma oggi si coltiva in tutto il mondo, anche in Italia.

La parte più utilizzata sono i piccoli semi prodotti dai suoi fiori bianchi, ovali e di colore verde-grigiastro: è al loro interno che si trova l’olio essenziale che conferisce all’anice il caratteristico aroma dolce e liquoroso. Generalmente i semi vengono raccolti completamente maturi, per poi essere essiccati e conservati in contenitori ermetici che ne preservano l’aroma.

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L’anice ha una storia millenaria e fin dall’antichità è noto per le sue proprietà aromatiche e medicinali. Diverse testimonianze dimostrano come già gli antichi Egizi usassero la pianta per scopi curativi, mentre i Greci e i Romani la conoscevano soprattutto per le sue proprietà culinarie, anche se non mancavano impieghi terapeutici.

Non è un caso che l’impatto culturale dell’anice si estenda ben oltre i suoi usi pratici. Sono molte le culture che hanno caricato di significati questa pianta, diventata nel tempo simbolo di protezione contro il malocchio e usata in rituali pagani per attrarre felicità e abbondanza.

Le altre tipologie di anice

Sotto il generico nome di anice si raggruppano diverse piante che non hanno nessuna parentela botanica, ma sono accomunate dall'aroma molto simile dei loro semi o dei frutti.

  • Anice verde o comune (Pimpinella anisum). L'anice verde o comune è il tipo più conosciuto ed è quello di cui parliamo. I suoi semi, di colore marrone chiaro, hanno un sapore dolce e leggermente piccante, con note di liquirizia. Si usa di solito per aromatizzare dolci, pane, biscotti, liquori  e bevande calde. Viene inoltre impiegato nella preparazione di prodotti farmaceutici e cosmetici.
  • Anice stellato (Illicium verum). Originario della Cina, l'anice stellato è un frutto secco a forma di stella con otto punte. Il suo sapore è più intenso e leggermente più speziato rispetto a quello dell'anice verde, con note di cannella e chiodi di garofano. Molto utilizzato nella cucina cinese, dove viene impiegato per aromatizzare piatti salati e dolci. È anche un componente essenziale delle miscele di spezie come le cinque spezie cinesi.
  • Anice pepato (Zanthoxylum piperitum). L'anice pepato, originario dell'Asia orientale, è una bacca di colore nero o rosso scuro. Il suo sapore è molto intenso, piccante e leggermente agrumato. Da non confondere con il pepe del Sichuan (chiamato anche Hua Jiao): appartiene alla stessa famiglia dell'anice pepato, ma è una specie diversa. L'anice pepato è utilizzato principalmente nella cucina asiatica, dove viene aggiunto a piatti piccanti e speziati. Viene anche utilizzato per aromatizzare oli e aceto.
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Proprietà, benefici e controindicazioni

Aromatica, profumata, ricca di nutrienti essenziali: l’anice è una pianta dalle molteplici proprietà e che può essere davvero un alleato per la salute. L’impiego principale dei semi è il trattamento di disturbi digestivi come gonfiore, gas intestinale e coliche, ma sono usati anche come potenti antispasmodici e antinfiammatori.

L’anice è una fonte eccellente di vitamine essenziali, soprattutto del complesso B ma anche di vitamine antiossidanti come la C e la A, e contiene molti minerali tra cui calcio, rame, potassio, ferro, manganese, magnesio e zinco.

Studiando queste componenti gli esperti hanno evidenziato come i semi di anice abbiano attività antiossidante, antibatterica, antifungina, anticonvulsivante, analgesica e antivirale. Per queste molte funzioni i semi di anice sono un prodotto estremamente utilizzato in ambito terapeutico, ma anche in ambito cosmetico: gli oli essenziali sono spesso incorporati in prodotti per la cura della pelle e del corpo.

L’anice è un prodotto naturale, ma è molto concentrato, motivo per cui deve essere usato con cautela soprattutto se lo assumi per scopi terapeutici. Mentre in cucina e come cosmetico non comporta nessun problema particolare, a livello medico potrebbe causare effetti collaterali come nausea e convulsioni se assunto in quantità eccessive Prima di usare l’anice come terapia, quindi, è consigliabile consultare un professionista della salute.

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Come usare l’anice in cucina

A livello di sapore l’anice potrebbe ricordare la liquirizia, anche se mantiene una sua identità distinta caratterizzata da note fresche ed erbacee. I semi di anice sono molto concentrati, quindi ricordati di usarne pochi: devi aggiungerli con moderazione, altrimenti il sapore è troppo forte.

Generalmente l’anice è usato soprattutto nella preparazione del pane – per esempio il pane ai semi di anice è una ricetta tradizionale dell’Alto Adige – e per prodotti da forno come i classici biscotti all’anice. Possono essere aggiunti da soli all’impasto o uniti ad altre spezie: si sposano particolarmente bene con il finocchio, il cumino, la cannella e il cardamomo.

La particolare dolcezza dell’anice lo rende ideale per ottenere un olio essenziale dai molti impieghi: viene usato per particolari ricette tradizionali come i biscotti zuccherini montanari o per la produzione di diverse bevande alcoliche, tra cui l'ouzo greco, il pastis francese e l’iconico assenzio, la bevanda simbolo della Francia bohémienne del 1800.

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