Utilizzato per aromatizzare carni, pesci e salse, è ottimo anche come tisana digestiva. Scopriamo che cos’è l’aneto e quali sono i suoi usi in cucina.
Originario del Medio Oriente, è ormai è diffuso in tutto il mondo: si tratta di un’erba aromatica molto versatile di cui si possono usare i semi, le foglie e anche i fiori. Si usa per preparare un’ottima tisana, utile per aiutare i problemi dell'apparato digerente e per combattere la ritenzione idrica. Scopriamo quali sono le caratteristiche dell’aneto e quali i suoi usi in cucina.
L’aneto (Anethum graveolens) è una pianta erbacea annuale che appartiene alla famiglia delle Ombrellifere o Apiacee, la stessa del prezzemolo, della carota, del finocchio e del sedano. La caratteristica di queste piante è un'infiorescenza a ombrella composta, ossia con numerosi piccoli ombrelluli da cui prendono il nome. Si trova facilmente nei nostri territori allo stato selvatico, in pianura e collina fino a 600 metri di altitudine. Ha un fusto che può raggiungere 50-60 cm di altezza, di colore verde chiaro.
Si tratta di una pianta con piccoli fiori gialli, originaria dell’India ma oggi largamente coltivata e usata in cucina in tutta Europa, con un profumo intenso che ricorda quello del finocchio, dell’anice e della menta. Il gusto invece è diverso e risulta essere piccante e deciso, leggermente mentolato.
Premesso che puoi acquistare l’aneto già pronto per l’utilizzo in cucina, se hai la fortuna di poter coltivare un piccolo orto sappi che il periodo migliore per piantarlo è in primavera. Tra i vantaggi di avere un pianta aromatica sempre a disposizione c’è anche quello del profumo e la possibilità di ricavare i semi, profumati e ottimi nelle tisane.
Qualora tu non abbia un pezzo di terra, sappi che l’aneto si presta anche alla coltivazione in vaso, adatta quindi a balconi e terrazzi, da tenere a portata di mano per le ricette. Che si tratti di orto o vaso, assicurati che il terreno si ben drenato e fai molta attenzione che la pianta riceva irrigazioni frequenti e regolari. Ricorda che l’aneto ama il sole, le temperature miti ma soffre il freddo e il gelo invernale.
A causa della grande somiglianza tra le due piante, è facile confondere l’aneto con il finocchio selvatico, e per questo l’aneto viene anche chiamato “finocchio bastardo” o “finocchio fetido". Benché appartengano alla stessa specie si tratta di due piante diverse, la prima originaria dell'Asia, l’altra mediterranea. Il profumo del finocchietto ricorda l’anice e ha un sapore più dolce, mentre l’aneto è più amarognolo, pungente e leggermente mentolato e per questo motivo si presta a essere accostato a piatti che non hanno un profumo spiccato.
Come tutte le spezie che si usano in cucina, l’aneto si può acquistare al supermercato, nelle erboristerie e nei negozi biologici. Viene venduto in bustine o in barattolini sia in punte che tritato e il prezzo si aggira intorno ai 15 e i 20 euro l’etto. Se invece vuoi acquistare i semi il prezzo oscilla tra i 5 e gli 8 euro l’etto.
Il suo sapore fresco e pungente allo stesso tempo si sposa perfettamente con le insalate, nella marinate e nelle salse di vario tipo. Dell’aneto si usa tutto in cucina. Prima di tutto le foglie, che oltre a insaporire zuppe, piatti a base di carne, pesce e legumi, vengono usate anche per fare le conserve sott'aceto. Sono ottime per impreziosire salse allo yogurt e al cetriolo e per la realizzazione della salsa greca tzatziki.
I semi invece, una volta fatti essiccare, sono ideali nelle tisane digestive, per le proprietà drenanti e digestive che aiutano anche a ridurre i gonfiori addominali. Ma vengono usati anche per insaporire salse e insalate. Infine i fiori si possono usare a scopo decorativo per impreziosire le conserve.