Sempre più facili da trovare sui banchi dei nostri supermercati, gli anacardi appartengono alla grande famiglia della frutta secca, immancabile nella nostra alimentazione. Ricchi di fibre, sali minerali e omega -3, possono arricchire molte delle nostre ricette, non solo salate. Conosciamoli meglio.
Gli anacardi sono i semi oleosi commestibili dell'Anacardium, pianta arborea originaria del Brasile e importata in Europa durante il XVI secolo. Tra i tipi di frutta secca più apprezzati e diffusi, gli anacardi – che in Europa si trovano principalmente tostati e più raramente freschi – sono ricchi di grassi "buoni" omega -3, proteine, fibre e sali minerali. Simili a dei piccoli fagioli croccanti e dal colore bianco giallognolo, gli anacardi, conosciuti anche come nocciole d'anacardio, devono il loro nome alla caratteristica forma a cuore (dal greco kardia). Molto usati nei Paesi d'oltreoceano, gli anacardi in Italia sono destinati soprattutto al consumo fresco nel periodo natalizio o alla colazione: in realtà sono molto più versatili di quanto si possa pensare. Vediamo quali sono i loro benefici e i modi migliori per usarli in cucina.
Tra i tipi di frutta secca più calorici (100 grammi contengono quasi 600 kcal) ma con un minore quantitativo di grassi, gli anacardi si caratterizzano per il buon apporto di fibre e sali minerali, in particolare potassio, fosforo, magnesio, calcio, ferro e sodio. Poveri di acqua (quantità che oscilla tra i 5 e 2 grammi), questi piccoli semi oleosi contengono ottime quantità di grassi utili omega -3, un apporto eccellente di carboidrati e vitamine, in particolare vitamina K e vitamine idrosolubili del gruppo B. Totalmente assenti colesterolo, glutine, istamina e lattosio. Particolare da non sottovalutare: le proprietà e i valori nutrizionali cambiano leggermente se parliamo di anacardi crudi o anacardi tostati.
Nonostante siano particolarmente calorici, l'utilizzo e il consumo di anacardi − non più di due o tre volte a settimana e in piccole quantità − è consigliato per chi segue un'alimentazione sana ed equilibrata. In particolare, questi piccoli semi oleosi:
Non tutti sanno che il guscio dell'anacardo è velenoso. Contiene infatti un olio caustico chiamato olio di cardolo, ricco di acido anacardico, una sostanza irritante simile all'urusciolo, la tossina presente nell'edera velenosa. Perché gli anacardi vengono venduti sgusciati? Proprio a causa della tossicità del guscio, gli anacardi vengono sempre venduti sgusciati e tostati: il processo di tostatura, infatti, neutralizza l'acido anacardico, rendendo il frutto commestibile.
La pianta degli anacardi è l'Anacardium occidentale, un albero tropicale sempreverde originario del Brasile, ma oggi diffuso in molte zone tropicali del mondo, tra cui India, Vietnam, Africa e America Latina. Può raggiungere un'altezza di 10-12 metri, con un tronco corto e ramificato, ha foglie grandi, ovali e di colore verde scuro e fiori piccoli, di colore bianco-verdastro, riuniti in infiorescenze a pannocchia. La particolarità sta nel frutto, composto da due parti: la mela di anacardio, il falso frutto, ovvero un peduncolo carnoso a forma di pera, di colore giallo o rosso, commestibile e ricco di vitamina C; l'anacardio, ovvero il frutto vero e proprio, con un guscio reniforme grigio-marrone che contiene il seme, ovvero la noce di anacardio.
Da soli o in ricette dolci e salate, gli anacardi, che in Europa vengono commercializzati in forma tostata, oltre a essere molto consumati nel periodo natalizio, sono spesso protagonisti dei nostri aperitivi, come snack croccanti e profumati a cui è difficile resistere. Utilizzati per produrre un burro simile a quello di arachidi o del formaggio vegano, gli anacardi possono anche "semplicemente" arricchire le nostre insalate miste, donandogli un tocco di croccantezza che non guasta mai; si abbinano bene anche alla carne bianca, come nella ricetta del pollo agli anacardi. E nel mondo della pasticceria? Una delicata e golosa panna cotta vegana con mandorle e anacardi, un dessert alternativo facilissimo da preparare.