I legumi stanno diventando sempre più protagonisti in cucina: non fa eccezione la carruba, che per il suo sapore e i suoi benefici si rivela un ottimo sostituto del cacao amaro in polvere.
Sappiamo che mangiarlo favorisce il rilascio di endorfine che ci fanno stare “bene”, ma il cacao in realtà non è un alimento adatto a tutti: vuoi perché molto calorico o perché si soffre di allergia, più che un alleato rischia di rivelarsi un nemico. C’è modo di sostituirlo ed essere felici? La risposta è sì e si chiama “cioccolato di carrube”, nonostante con il vero cioccolato c’entri molto poco, visto che con la carruba ci troviamo nel grande universo dei legumi.
Negli ultimi anni i legumi stanno compiendo una vera e propria rivoluzione in cucina: non solo se ne stanno portando nuovamente in luce i benefici, ma vi è anche una riscoperta delle diverse varietà di leguminose antiche (vedere alla voce cicerchie), alcune delle quali quasi entrate nel dimenticatoio. Tipo le carrube, che nell’immaginario collettivo sono più cibo da cavalli che da umani: il loro sapore, invece, naturalmente dolce, quasi mielato, somiglia molto a quello del cioccolato, tanto da esserne un valido sostituto.
La carruba è il frutto del carrubo, un albero longevo e molto diffuso nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, dalla Spagna alla Grecia, passando per l’Italia, in particolar modo in Sicilia, e si presenta sotto forma di lungo baccello con all’interno i suoi semi, detti carati, marroni, duri e tondi e una polpa scura e morbida. La carruba è naturalmente ricca di fibre e povera di grassi e di zuccheri, in più, a differenza del cacao non contiene caffeina, ma registra ugualmente un’alta percentuale di antiossidanti ed è senza glutine.
Chiamare cioccolato il prodotto ottenuto con la carruba è improprio, ma rende bene l’idea di cosa si andrà a gustare. Nell’alimentazione umana la carruba viene usata soprattutto in versione farina: quella ricavata dai semi si utilizza come additivo con funzione addensante, gelificante e stabilizzante, la si può trovare indicata nelle etichette di caramelle e altri prodotti dolciari, così come acquistare per i gelati fatti in casa; quella proveniente dalla polpa, invece, è indicata come alternativa alla polvere di cacao, con cui poter preparare creme spalmabili, muffin, torte o cioccolata calda, sostituendola in uguali proporzioni. Essendo molto dolce, la farina di polpa di carruba si impiega solo al posto del cacao amaro in polvere, non in quello già zuccherato.
Chi ha scoperto il cioccolato di carrube notandolo tra gli scaffali dei negozi – specialmente biologici – si sarà imbattuto nelle classiche barrette: solitamente queste sono realizzate con farina di polpa di carrube e burro vegetale (di cacao o di cocco), fondamentali per dare la giusta parte grassa a una consistenza che altrimenti sarebbe troppo terrosa, e quindi sono senza lattosio e glutine, rivelandosi un prodotto appropriato per chi segue un regime vegano o soffre di intolleranze.