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30 Gennaio 2025 16:57

Alla scoperta del tamarindo: il frutto esotico che probabilmente hai assaggiato senza saperlo

Il tamarindo è un frutto esotico originario dell'Africa, oggi è diffuso in molte aree tropicali e subtropicali del mondo, come l'Asia meridionale, il Sud America e i Caraibi. Ha una polpa scura, appiccicosa e dal sapore agrodolce, che ricorda un mix di datteri, limoni e caramello.

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Se ti piace scoprire sapori nuovi e sorprendenti, il tamarindo potrebbe diventare una delle tue prossime passioni. Questo frutto tropicale, poco conosciuto in Italia ma diffusissimo in molte tradizioni culinarie, ha un gusto unico, un perfetto equilibrio tra dolce e acidulo, che lo rende incredibilmente versatile in cucina. Probabilmente lo hai già assaggiato senza saperlo: è infatti un ingrediente fondamentale in molte salse, bevande e piatti etnici. In Occidente il tamarindo è noto soprattutto per essere uno degli ingredienti della famosa salsa Worcestershire. Ma cos'è esattamente il tamarindo e come puoi usarlo nelle tue ricette? Scopriamolo insieme.

Cos’è il tamarindo?

Il tamarindo è il frutto dell’omonima pianta tropicale, il Tamarindus indica, originaria dell’Africa ma ormai coltivata in gran parte dell’Asia e dell’America Latina. Si presenta come un baccello legnoso di colore marrone, che racchiude una polpa densa e fibrosa dal gusto inconfondibile: una combinazione di dolcezza, acidità e una leggera nota caramellata che ricorda i datteri o la melassa. Questa polpa è la parte edibile del frutto, mentre i semi interni non vengono consumati direttamente, ma possono essere usati per estrarre oli e altri derivati. Il tamarindo viene venduto in varie forme: fresco, sotto forma di pasta concentrata, essiccato o come ingrediente di prodotti già pronti, come succhi e salse. Ogni versione ha un utilizzo specifico in cucina e, se vuoi sperimentare, è importante conoscere le differenze.

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Il nome "tamarindo" deriva dall'arabo "tamar hindi", che significa "dattero dell'India". Questo nome riflette la somiglianza del frutto con i datteri e la sua diffusione nel subcontinente indiano. Nella mitologia hindu, il tamarindo è associato al matrimonio di Krishna, celebrato con una festa a novembre. Durante l'epoca vittoriana, gli inglesi residenti a Goa, in India, portavano un baccello di tamarindo sull'orecchio quando si recavano nei quartieri dei nativi, credendo che i baccelli fossero abitati da demoni. Per questo motivo, i coloni furono soprannominati "teste di tamarindo". Oggi, il tamarindo è ampiamente utilizzato in diverse cucine del mondo per il suo sapore unico e le sue proprietà benefiche. In India, ad esempio, gli alberi di tamarindo sono spesso piantati lungo le strade per fornire ombra, specialmente nell'Andhra Pradesh.

Il tamarindo in cucina: come usarlo?

La vera magia del tamarindo sta nel suo impiego in cucina. Viene usato soprattutto per insaporire salse, marinare piatti di carne e pesce, ma anche in preparazioni dolci e bevande rinfrescanti. Nella cucina asiatica, il tamarindo è protagonista della celebre salsa pad thai, che conferisce al famoso piatto thailandese il suo tipico sapore agrodolce. Lo ritrovi anche nei curry indiani e nelle zuppe piccanti, dove il suo gusto acidulo aiuta a bilanciare la ricchezza degli altri ingredienti. In America Latina è l’elemento chiave di molte salse per carne, come l’Adobo messicano, e viene spesso utilizzato per aromatizzare bevande fresche e dissetanti, come l’agua de tamarindo, tipica del Messico.

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Anche in Medio Oriente il tamarindo è apprezzato per il suo sapore complesso. Viene spesso aggiunto a stufati e piatti di verdure, mentre in alcune culture africane si usa per insaporire piatti a base di legumi o cereali. Se ti piace sperimentare, puoi usare il tamarindo per dare un tocco inaspettato a piatti più tradizionali: aggiungilo a una salsa barbecue fatta in casa per un sapore più complesso, mescolalo a un dressing per insalate per una nota fruttata e acidula, oppure usalo nelle marinature per ammorbidire e insaporire carne e pesce.

Oltre ai piatti salati, il tamarindo può diventare un alleato perfetto anche nei dessert. La sua acidità lo rende un ottimo contrasto per dolci cremosi o zuccherini. Puoi trovarlo nei sorbetti, nelle caramelle e nei dolci tipici di India e Sud America, spesso abbinato a spezie come cannella e peperoncino per un'esplosione di sapore.

Se ami le bevande esotiche, infine, il tamarindo è l’ingrediente ideale per cocktail e soft drink. Oltre alla classica acqua di tamarindo, puoi usarlo per preparare sciroppi da mescolare con rum o tequila per creare drink dal gusto complesso e raffinato. Anche una semplice limonata al tamarindo può diventare un’alternativa originale e dissetante alle solite bevande.

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