Il tamarindo è un frutto esotico originario dell'Africa, oggi è diffuso in molte aree tropicali e subtropicali del mondo, come l'Asia meridionale, il Sud America e i Caraibi. Ha una polpa scura, appiccicosa e dal sapore agrodolce, che ricorda un mix di datteri, limoni e caramello.
Se ti piace scoprire sapori nuovi e sorprendenti, il tamarindo potrebbe diventare una delle tue prossime passioni. Questo frutto tropicale, poco conosciuto in Italia ma diffusissimo in molte tradizioni culinarie, ha un gusto unico, un perfetto equilibrio tra dolce e acidulo, che lo rende incredibilmente versatile in cucina. Probabilmente lo hai già assaggiato senza saperlo: è infatti un ingrediente fondamentale in molte salse, bevande e piatti etnici. In Occidente il tamarindo è noto soprattutto per essere uno degli ingredienti della famosa salsa Worcestershire. Ma cos'è esattamente il tamarindo e come puoi usarlo nelle tue ricette? Scopriamolo insieme.
Il tamarindo è il frutto dell’omonima pianta tropicale, il Tamarindus indica, originaria dell’Africa ma ormai coltivata in gran parte dell’Asia e dell’America Latina. Si presenta come un baccello legnoso di colore marrone, che racchiude una polpa densa e fibrosa dal gusto inconfondibile: una combinazione di dolcezza, acidità e una leggera nota caramellata che ricorda i datteri o la melassa. Questa polpa è la parte edibile del frutto, mentre i semi interni non vengono consumati direttamente, ma possono essere usati per estrarre oli e altri derivati. Il tamarindo viene venduto in varie forme: fresco, sotto forma di pasta concentrata, essiccato o come ingrediente di prodotti già pronti, come succhi e salse. Ogni versione ha un utilizzo specifico in cucina e, se vuoi sperimentare, è importante conoscere le differenze.
Il nome "tamarindo" deriva dall'arabo "tamar hindi", che significa "dattero dell'India". Questo nome riflette la somiglianza del frutto con i datteri e la sua diffusione nel subcontinente indiano. Nella mitologia hindu, il tamarindo è associato al matrimonio di Krishna, celebrato con una festa a novembre. Durante l'epoca vittoriana, gli inglesi residenti a Goa, in India, portavano un baccello di tamarindo sull'orecchio quando si recavano nei quartieri dei nativi, credendo che i baccelli fossero abitati da demoni. Per questo motivo, i coloni furono soprannominati "teste di tamarindo". Oggi, il tamarindo è ampiamente utilizzato in diverse cucine del mondo per il suo sapore unico e le sue proprietà benefiche. In India, ad esempio, gli alberi di tamarindo sono spesso piantati lungo le strade per fornire ombra, specialmente nell'Andhra Pradesh.
La vera magia del tamarindo sta nel suo impiego in cucina. Viene usato soprattutto per insaporire salse, marinare piatti di carne e pesce, ma anche in preparazioni dolci e bevande rinfrescanti. Nella cucina asiatica, il tamarindo è protagonista della celebre salsa pad thai, che conferisce al famoso piatto thailandese il suo tipico sapore agrodolce. Lo ritrovi anche nei curry indiani e nelle zuppe piccanti, dove il suo gusto acidulo aiuta a bilanciare la ricchezza degli altri ingredienti. In America Latina è l’elemento chiave di molte salse per carne, come l’Adobo messicano, e viene spesso utilizzato per aromatizzare bevande fresche e dissetanti, come l’agua de tamarindo, tipica del Messico.
Anche in Medio Oriente il tamarindo è apprezzato per il suo sapore complesso. Viene spesso aggiunto a stufati e piatti di verdure, mentre in alcune culture africane si usa per insaporire piatti a base di legumi o cereali. Se ti piace sperimentare, puoi usare il tamarindo per dare un tocco inaspettato a piatti più tradizionali: aggiungilo a una salsa barbecue fatta in casa per un sapore più complesso, mescolalo a un dressing per insalate per una nota fruttata e acidula, oppure usalo nelle marinature per ammorbidire e insaporire carne e pesce.
Oltre ai piatti salati, il tamarindo può diventare un alleato perfetto anche nei dessert. La sua acidità lo rende un ottimo contrasto per dolci cremosi o zuccherini. Puoi trovarlo nei sorbetti, nelle caramelle e nei dolci tipici di India e Sud America, spesso abbinato a spezie come cannella e peperoncino per un'esplosione di sapore.
Se ami le bevande esotiche, infine, il tamarindo è l’ingrediente ideale per cocktail e soft drink. Oltre alla classica acqua di tamarindo, puoi usarlo per preparare sciroppi da mescolare con rum o tequila per creare drink dal gusto complesso e raffinato. Anche una semplice limonata al tamarindo può diventare un’alternativa originale e dissetante alle solite bevande.