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30 Giugno 2024 13:00

Alla scoperta dei mezédes: le specialità degli antipasti greci

Sono i piatti protagonisti della tavola greca sotto il segno della condivisione: invitanti e appetitosi, valorizzano gli ingredienti del territorio (tra pesce, formaggi, verdure, carne) e mettono subito allegria grazie alla loro infinita varietà.

A cura di Federica Palladini
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I mezédes sono i celebri, colorati e sfiziosi antipasti della cucina greca, piccoli piatti che vengono serviti prima della portata principale o che, invece, rubano la scena a tutto il resto (anche se è difficile resistere a moussaka e souvlaki), da gustare in veste di pasto completo seduti a un tavolo di un mezedopoleio, di un tsipouradiko o di un ouzeri (i tipici ristorantini, bar e taverne), che sia nel centro di Atene o nel porticciolo di un’isola sperduta dell’Egeo. I mezédes, infatti, sono considerati una delle tradizioni gastronomiche più identitarie della Grecia, in quanto rappresentano un momento di convivialità e condivisione tra familiari, amici, ma anche sconosciuti, che si ritrovano a chiacchierare assaporando olive, pita, salse come lo tzatziki, polpette e torte salate tipo la spanakopita. Senza dimenticare che, spesso e volentieri, sono accompagnati da un buon bicchiere di vino o di ouzo, il famoso liquore greco a base di anice.

Cosa si mangia con i mezédes: una tavola piena di sapori

La cucina ellenica fa subito rima con vacanze e spensieratezza, un po’ come succede con le specialità spagnole, in particolare le tapas. Il rito del meze, popolare anche nella cucina levantina (tra Giordania, Siria e Palestina) e in quella turca, affonda le sue radici nei tempi passati, con le famiglie numerose che si riunivano attorno alla tavola.

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Gli antipasti greci sono composti da ingredienti genuini che hanno un forte legame con il territorio e la stagionalità: possono essere delle semplici olive, verdure sott’aceto, alice marinate o assaggi di insaccati e salumi, a seconda che ci si trovi in zone marittime o dell’entroterra, o pietanze più elaborate, che solitamente nei menu si indicano separate in meze calde e fredde. Non mancano i formaggi, tipo feta o kaseri (stagionato, a pasta filata, di capra o pecora), così come fresche composizioni con pomodori e cetrioli. Tra i mezédes più popolari ci sono:

  • Spanakopita: una torta salata ripiena di spinaci, feta ed erbe aromatiche, particolarmente croccante visto che gli ingredienti sono avvolti nella sottile pasta fillo. Viene servita calda ed è un piatto che non contiene carne, ideale anche per i vegetariani.
  • Dolmádes: foglie di vite ripiene di riso, carne macinata, erbe e spezie, una vera e propria esplosione di sapori mediterranei.
  • Saganaki: un tipo di formaggio fritto (solitamente graviera o kefalotyri, di capra e pecora), servito con una spruzzata di limone: ha un’invitante crosticina all'esterno ed è morbido, semi filante, all'interno.
  • Htapodi: è il nome greco del polpo, e lo si gusta in tantissime varianti. Tra gli antipasti lo si trova tagliato a tocchetti, marinato con aceto, vino bianco e olio extravergine d’oliva (htapodi ksidato), specialmente nelle località di mare.
  • Keftedes: sono le polpette di carne macinata di agnello da mangiare con le mani, perché una tira l’altra. Tra le varianti più note, le kolokithokeftedes, ovvero le frittelle vegetariane di zucchine, feta e menta e le domatokeftedes ai pomodori.

E non è finita qui. Perché c’è un’altra tipologia di preparazioni che è parte integrante (e fondamentale) dei mezédes: stiamo parlando delle salse, di cui la più famosa è senza dubbio la tzatziki, con yogurt greco, cetrioli grattugiati, aglio ed erbe aromatiche. Tra le più comuni si annoverano anche la tirokafteri, piccante con feta, yogurt greco e crema al peperoncino, e la melitzanosalata, profumatissima con protagonisti melanzane arrostite, yogurt greco, aglio, olio d'oliva e limone.

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Con cosa si accompagnano i mezédes?

Al fianco delle fantasie di mezédes non può mancare la pita, perfetta da intingere nelle salse e come abbinamento neutro ai vari antipasti. Come bevande, le più classiche sono il vino, per esempio l'evergreen Retsina, o l'Assyrtiko, un bianco autoctono originario di Santorini. Altrimenti, spazio ai liquori: l’ouzo (da sorseggiare negli ouzeri), diluito con acqua perfetto per l’aperitivo o a tutto pasto, oppure lo tsipouro (da qui il termine tsipouradiko), una grappa bianca che può essere aromatizzata o meno all’anice.

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Quello che i piatti non dicono
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