Qual è l'impatto delle nostre scelte d'acquisto sul pianeta? Cosa vuol dire seguire un'alimentazione sostenibile? Tutto quello che devi sapere sugli alimenti sostenibili e su come sceglierli.
L'alimentazione sostenibile è un concetto di cui si sente parlare sempre più spesso, ma molti di non sanno cosa voglia esattamente dire nella pratica quotidiana. Spesso parliamo di abitudini da cambiare e prospettive da ribaltare, nell'ottica di un futuro più armonico, anche se non sappiamo bene da dove partire per realizzare effettivamente questi cambiamenti: la parola sostenibilità è spesso al centro di questi discorsi. Ma cosa vuol dire quando diciamo che un cibo è sostenibile? Ci sono delle caratteristiche da osservare per essere sicuri di produrre il minor impatto possibile quando facciamo delle scelte di consumo? Oggi ti raccontiamo cosa vuol dire alimento sostenibile e come orientarti nei tuoi acquisti culinari.
La parola sostenibile non ha un valore assoluto, ma deve essere sempre messa in relazione a qualcosa. Quando si parla di cibo sostenibile ci riferiamo a prodotti e alimenti che hanno un impatto in termini di utilizzo di risorse e di inquinamento minore di quelli che consumiamo di solito: ma cosa vuol dire esattamente?
Prima di raccontare cosa vuol dire sostenibilità in relazione al cibo, serve sottolineare che la sostenibilità alimentare è un concetto in continua evoluzione: non esiste una risposta univoca e universale a questa domanda. La cosa importante è saper orientare le proprie scelte verso prodotti che, nel complesso, rappresentino un passo verso un sistema alimentare più rispettoso dell'ambiente, delle persone e del pianeta. In linea generale, un alimento può essere considerato più o meno sostenibile di un altro in base ad alcune caratteristiche:
Ma perché, potremmo chiederci, dovremmo comprare alimenti considerati sostenibili rispetto ad altri? La risposta è semplice e facilmente riassumibile. Per prima cosa gli alimenti sostenibili contribuiscono a ridurre l'inquinamento, la deforestazione e limitare l'attuale spreco di risorse: considera che l'agricoltura (allevamento compreso) è tra le fonti di inquinamento più importanti al mondo e rappresenta una quota fra il 13 e il 18% delle emissioni totali di gas serra sul pianeta. Questo tipo di alimenti, inoltre promuovono lo sviluppo sociale ed economico delle comunità locali e valorizzano il lavoro dignitoso. Ultimo, ma non per importanza, un'alimentazione sostenibile garantisce un'alimentazione più equilibrata perché tende a privilegiare cibi freschi, nutrienti e ricchi di gusto.
L'impatto ambientale dei cibi che quotidianamente consumiamo è un concetto complesso e determinato da molti fattori diversi che investono ambiti come la produzione agricola, la trasformazione alimentare dei prodotti, il metodo di distribuzione e la vendita, ma anche i consumi e lo smaltimento. Non è facile determinare dunque quale sia esattamente l'impronta energetica o ambientale di un alimento e, nel corso degli anni, sono state stilate molte "classifiche" che tengono conto di uno o dell'altro fattore. Nella tabella che segue ci siamo rifatti alle elaborazioni della Società italiana di medicina ambientale (Sima) che nel 2023 ha pubblicato una classifica degli alimenti la cui produzione richiede maggiori o minori emissioni di CO2.
Prodotto | CO2 prodotta per kg |
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Manzo | 59,6 kg |
Agnello | 24,5 kg |
Formaggi | 21,2 kg |
Cioccolato | 18,7 kg |
Caffè | 16,4 kg |
Per quanto riguarda le cotture, anche in questo caso abbiamo cotture che presuppongono un impatto maggiore: tra le più dannose la cottura con il carbone, che nel mondo viene usata ancora da 2,5 miliardi di persone, seguita dalla cottura a gas: secondo la Sima sostituire anche solo la cottura a gas con quella a induzione porterebbe a risparmiare in media 245 kg di CO2.