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16 Maggio 2023
13:00

Alcol e celiachia: cosa posso bere senza rischi se sono celiaco?

Una breve guida alle bevande alcoliche senza glutine. Cosa posso bere se sono celiaco? Nessun rischio sui distillati puri, occhi aperti su liquori e birra.

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Bere alcolici in maniera responsabile è un piacere anche per chi soffre di celiachia, non è giusto privarsene. Chi non può consumare glutine deve tenere sempre gli occhi aperti ma il mondo dell'alcol è uno dei pochi universi gastronomici in cui un celiaco può rilassarsi, almeno un pochino. Vediamo insieme quali alcolici può e non può bere chi soffre di celiachia.

Via libera ai distillati, occhi aperti sui liquori

È bene distinguere i distillati dai liquori. Nel primo caso, secondo la legge, l'etichetta non deve nemmeno apporre la scritta "senza glutine" se sono privi di aromi o altre sostanze perché un distillato non può contenere glutine per definizione. Quindi assenzio, brandy, cachaça, calvados, cognac, gin, grappa, rum, tequila, vodka, whisky, possono essere bevuti senza alcun tipo di rischio se non quello di prendersi una sbronza.

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Specifichiamo però che questo elenco va bene solo ed esclusivamente per i distillati puri, quelli senza aggiunta di aromi, coloranti o altri additivi. Facciamo un esempio molto immediato: la vodka è un distillato di patate o cereali e non presenta fattori di rischio ma un celiaco deve stare molto attento a bere la vodka alla pesca perché troviamo circa il 50% di distillato in bottiglia, accompagnato da succo di pesca e di limone da concentrato, zucchero e altri aromi. In linea di massima problemi non ce ne dovrebbero essere ma in questo caso un occhio più vigile non fa male. Ma perché distillati a base di cereali, che il glutine dovrebbero averlo, non presentano rischi? Perché la distillazione serve a separare le parti pesanti dalle parti leggere, il glutine è uno scarto di produzione. In questo residuo ci sono le "teste" e le "code" del distillato, ovvero la parte iniziale e la parte finale della distillazione. In quest'ultima componente tracce di glutine possono esserci ma viene buttata perché non commestibile.  La sicurezza ce l'abbiamo grazie all'Autorità Europea per la Sicurezza degli Alimenti, l'EFSA, che ha fatto degli studi di laboratorio per testare l'eventuale presenza di tracce di glutine nei distillati da cereali vietati e, scrive Celiachia.it, ha confermato l’assenza di glutine in queste bevande: "Il processo produttivo tramite distillazione, infatti, è tale per cui il prodotto finito non può contenere glutine né esserne contaminato".

Discorso diverso per i liquori invece: qui dobbiamo stare molto attenti. Il liquore si ottiene grazie all'aromatizzazione, non c'è alcun tipo di distillazione. L'aromatizzazione può essere fatta con gli olii essenziali o, più comunemente in Italia, tramite macerazione (se a freddo) o infusione (se a caldo). Al liquido ottenuto vengono poi aggiunti dei dolcificanti, l'acqua per arrivare alla gradazione desiderata ed eventuali coloranti. Per questo motivo la categoria è a rischio e bisogna leggere l'etichetta: ci deve essere scritto "senza glutine" per non avere brutte sorprese.

Discorso a parte per la birra

La birra deve avere in etichetta la dicitura "senza glutine" se vogliamo berla, perché è una bevanda ottenuta dalla fermentazione di una materia prima e non dalla distillazione. Questi cereali, tra l'altro, contengono molto glutine. Se sei celiaco e vuoi bere birra senza avere problemi devi cercare prodotti con un contenuto di glutine al di sotto dei 20 mg/kg, che abbiano quindi la specifica in etichetta. Nonostante ciò l'Associazione Italiana Celiachia suggerisce comunque un consumo moderato e/o saltuario di birra perché anche quelle "senza glutine" contengono un residuo fisso di glutine.

Nato giornalista sportivo, diventato giornalista gastronomico. Mi occupo in particolare di pizza e cocktail. Il mio obiettivo è causare attacchi inconsulti di fame.
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