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Assetati
rubrica
15 Gennaio 2023
15:00

Acquarosa: cos’è il cocktail ideato da Leonardo Da Vinci e usato oggi in Formula 1

Nel corso della sua grandiosa vita Leonardo Da Vinci lavorò anche in cucina, si occupò di cibo e ideò anche un cocktail. Si chiama Acquarosa, o acqua di rose, ed è una bevanda arrivata sino ai nostri giorni. La utilizzano pure in Formula 1 per celebrare i piloti.

A cura di Alessandro Creta
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Acquarosa, acqua alle rose o acqua di rose: possiamo chiamarla come vogliamo ma intendiamo, praticamente, la stessa bevanda. E, nello specifico, intendiamo non una bevanda qualsiasi, ma un drink ideato niente meno che da Leonardo Da Vinci nel 1500. Il genio italiano, infatti, in una straordinaria raccolta di progetti, schizzi, disegni e idee varie (chiamata il Codice Atlantico, conservata a Milano) illustra la preparazione di una sorta di cocktail (con tanto di ingredienti) capace di arrivare sino ai nostri giorni.

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L'acquarosa, per l'appunto, ne ha fatta poi di strada (sia temporale sia prettamente geografica) per giungere in Arabia Saudita, Abu Dhabi e Bahrain, dove viene oggi utilizzata per celebrare i vincitori dei Gran Premi di Formula 1 corsi sui tracciati locali. Con divieto assoluto di stappare alcolici, infatti, gli organizzatori ai piedi del podio fanno ritrovare ai piloti delle bottiglie contenenti l'acqua di rose, in conformità con le predisposizioni religiose locali.

Di fatto è la stessa bevanda, o quantomeno qualcosa di molto simile, ideata e creata secoli fa da Leonardo Da Vinci. Ma in che modo il genio toscano ha pensato questo drink? Da quali ingredienti è composto?

Come è fatta l'acqua di rose

Quali erano gli ingredienti descritti da Leonardo? Tutto molto semplice: estratto di petali di rosa (pianta particolarmente amata dal genio), zucchero e limone. Non si sa con certezza se l'inventore toscano prevedesse anche l'utilizzo di alcol, ma probabilmente in piccole quantità veniva aggiunto. Il condizionale, in questo caso, però è d'obbligo. Cocktail o mockail, il dubbio insomma rimane.

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La ricetta è riportata per l'appunto all'interno del Codice Atlantico, tra disegni, schizzi vari, progetti ecco anche qualcosa di più vicino al quotidiano, al conviviale per così dire, e realizzabile da chiunque come una bevanda. Viene descritto pure una sorta di sistema di filtraggio (il liquido veniva colato in ‘tela bianca’) così come la modalità in cui doveva essere servita, cioè fresca. Si presuppone quindi fosse un drink tipicamente estivo, o quantomeno per lo più realizzato durante la bella stagione.

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E proprio oggi una bevanda, per così dire, discendente dall'acquarosa leonardiana viene stappata dai piloti di Formula 1 al termine dei Gran Premi nei Paesi di religione islamica.

Leonardo e la sua poesia sulla dieta

Quasi come un moderno dietologo Leonardo dispensò consigli anche per quanto riguarda una corretta alimentazione da seguire. L'inventore trascrisse tutto nero su bianco, riassumendo in versi la sua visione sulla dieta sana che dovremmo rispettare. Eccola qui di seguito:

"Se voi star sano, osser[v]a questa norma: non mangiar sanza voglia e cena leve, mastica bene e quel che in te riceve sia ben cotto e di semplice forma. Chi medicina piglia, mal s’informa. Guarti dall’ira e foggi l’aria grieve; su diritto sta, quando da mensa leve; di mezzogiorno fa che tu non do[r]ma. El vin sia temperato, poco e spesso, non for de pasto né a stommaco voto. Non aspettar né indugiar il cesso. Se fai esercizio, sia di picciol moto. Col ventre resuppino e col capo depressonon star, e sta coperto ben di notte. El capo ti posa e tien la mente lieta. Fuggi lussuria e attienti alla dieta".

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A cura di
Alessandro Creta
Laureato in Scienze della Comunicazione prima, Pubblicità e Marketing poi. Giornalista gastronomico per professione e mangiatore seriale per passione, mi piace navigare tra le pieghe del cibo, perché il food non è solamente cucina, ristoranti e chef. Appassionato di olio evo ma anche di viaggi, sono particolarmente incuriosito da cibi strani e sconosciuti. Mi fate felice con un Verdicchio. Mi trovate su Instagram: @cretalex
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Quello che i piatti non dicono
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