Acqua ricca o povera di sodio: cosa cambia e come scegliere la più adatta alle nostre esigenze? Scopriamo differenze, proprietà, benefici e controindicazioni.
Il sodio è un minerale presente naturalmente nel corpo umano: l'organismo di un individuo adulto ne contiene ben 92 grammi distribuiti nel sangue e nei tessuti osseo, connettivo e cartilagineo. Questo minerale è essenziale per la nostra salute, regola il passaggio di fluidi, di ossigeno e dei nutrienti all'interno delle cellule e prende parte alla trasmissione degli impulsi nervosi: una carenza di sodio può manifestarsi attraverso nausea, vomito e, nei casi più gravi, forme di anoressia, mentre un eccesso di questo minerale può causare ritenzione idrica e ipertensione.
Il fabbisogno giornaliero di sodio oscilla in base all'età tra gli 0,6 e i 3,5 grammi, quantità che scendono tra i 120 mg e i 140 mg per i bambini: la principale fonte di sodio è senza dubbio il sale da cucina (5 grammi di sale da cucina contengono circa 2 grammi di sodio) ma anche altri alimenti come formaggi, salumi e insaccati contengono questo sale minerale.
E l'acqua? Quante volte leggiamo sulle etichette dell'acqua confezionata "povera di sodio" o "ricca di sodio"? Cosa significano davvero queste definizioni? Quali sono i benefici di un'acqua ricca di sodio? Facciamo chiarezza su cosa vuol dire acqua ricca o povera di sodio, tra falsi miti e informazioni più o meno corrette.
Cosa si intende per "acqua povera di sodio"? Nella categoria delle acque iposodiche, rientrano tutte quelle varietà di acqua oligominerale con un basso residuo fisso, non superiore ai 20 mg per litro. L'acqua povera di sodio ha un effetto diuretico, contribuisce a ridurre la ritenzione idrica ed è particolarmente utile in caso di ipertensione, malattie renali o cardiovascolari. Bere acqua povera di sodio, a differenza di quanto si è soliti pensare, non ha un effetto negativo sul fabbisogno giornaliero che viene largamente garantito dall'alimentazione.
Definita anche "ipertonica" o "sodica", l'acqua ricca di sodio contiene un residuo fisso di sodio superiore ai 200 mg per litro, presenta un sapore più deciso rispetto a quella iposodica, quasi salato. La maggior parte delle acque minerali o effervescenti naturali rientrano nella categoria dell'acqua ipertonica: queste sono consigliate a chi ha bisogno di reintegrare sali minerali, chi presenta una sudorazione abbondante o pratica spesso sport. L'acqua ricca di sodio trattiene maggiormente i liquidi, aumenta la concentrazione osmotica del sangue e con essa la ritenzione idrica: per questo motivo è sconsigliata a chi soffre di malattie cardiovascolari, diabete o ipertensione.