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22 Marzo 2023 10:30

Acqua in bottiglia. L’ONU: con metà dei soldi spesi si risolverebbe problema sete nel mondo

Secondo uno studio dell'Onu con la metà dei soldi spesi, ogni anno, nell'acquisto di acqua in bottiglie di plastica si potrebbe risolvere il problema dell'approvvigionamento idrico per due miliardi di persone.

A cura di Alessandro Creta
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Un milione di bottiglie di plastica vendute ogni minuto a livello mondiale, un'industria colossale i cui numeri sono destinati a raddoppiare da qui ai prossimi 7 anni. Il tutto a un costo davvero imponente. Un recente studio condotto e pubblicato dalle Nazioni Unite ha messo in luce i lati oscuri del mondo legato alla produzione e alla vendita di acqua in bottiglie di plastica. Lati oscuri che presuppongono un notevole impatto ambientale, climatico e sociale in tutto il pianeta.

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Altrettanto allarmante, forse, è l'impatto economico che l'industria si trascina con sé: stando ai numeri raccolti dall'Onu, infatti, la metà dei soldi spesi dai consumatori di tutto il mondo per l'acquisto di acqua in bottiglia basterebbe per assicurare l'acceso universale all’acqua potabile. Si riuscirebbe a garantire, insomma, la possibilità di fruire stabilmente di acqua bevibile a circa 2 miliardi di persone che ora ne sono sprovviste.

Onu: in luce i lati oscuri dell'acqua in bottiglia

Lo studio è stato pubblicato a circa una settimana dalla Giornata Mondiale dell'Acqua (fissata per il 22 marzo). Cosa ne è emerso? I ricercatori hanno analizzato i dati di 109 Paesi e hanno scoperto che l'industria dell'acqua in bottiglia ha conosciuto un incremento di oltre il 70% delle vendite dal 2010 al 2020, rendendo il settori uno dei più in rapida crescita al mondo. Non solo, nel 2021 le vendite globali di acqua in bottiglia hanno raggiunto i 350 miliardi di litri e sono state valutate circa 270 miliardi di dollari. Cifra che potrebbe arrivare a 500 miliardi entro il 2030. Fornire acqua potabile a circa 2 miliardi di persone oggi sprovviste richiederebbe un investimento annuo di 114 miliardi di dollari, afferma lo stesso rapporto, vale a dire meno della metà di quanto viene ora speso ogni anno per acquistare l'acqua in bottiglia.

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Gli Stati che hanno fatto registrare gli utilizzi più massicci? Colossi come Stati Uniti e Cina, ma anche Nazioni più piccole come l'Indonesia tra i maggiori consumatori. I Paesi del Sud del mondo, in generale, insieme rappresentano circa il 60% del mercato complessivo. Il motivo? A differenza delle Nazioni settentrionali in questi territori non è sicuro (oltre a non garantito), da un punto di vista igienico sanitario, l'accesso all'acqua del rubinetto, quindi nella quasi totalità dei casi ci si rivolge a quella nelle bottiglie di plastica.

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