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30 Ottobre 2024 13:01

Acqua di rubinetto o in bottiglia? L’esperto ci spiega qual è la migliore da bere

È sicuro bere acqua del rubinetto o è meglio acquistare quella in bottiglia? Il nostro biologo-nutrizionista Simone Gabrielli ci svela l'arcano tra false credenze e dati reali.

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È sicuro bere acqua del rubinetto? Per rispondere a questa domanda dobbiamo tornare ai tempi degli antichi Romani. Sì, perché all’epoca si conoscevano già i benefici di un buon bagno in una sorgente termale, tanto che, a partire dal 1600, quest'acqua iniziò a essere imbottigliata e venduta come un vero e proprio medicinale per quasi tutte le malattie. Ma è solo a partire dall’800 che è possibile parlare di una vera e propria “industria” dell’acqua minerale in Italia. Grazie al suo legame secolare con la medicina, l’acqua in bottiglia è arrivata fino alle nostre tavole. E anche se nessuno di noi si è mai trasformato in un imperatore, continuiamo a preferirla all’acqua di rubinetto.

Qual è il misterioso arcano? Negli anni '70, grazie al boom economico e alla pubblicità, l'acqua è diventata la bevanda dissetante per eccellenza. Le prime bottiglie in PET, le comuni bottiglie di plastica, più leggere, meno costose e i numerosi nuovi formati, come l'acqua diuretica, adatta alla digestione, con sali minerali aggiunti o frizzante, hanno reso l'acqua minerale ancora più popolare. Fino a essere riconosciuta e venduta come più pulita e sana rispetto all’acqua del rubinetto. Sarà vero? Ce lo spiega il nostro biologo-nutrizionista Simone Gabrielli.

L'acqua della bottiglia è davvero migliore rispetto a quella del rubinetto?

L'Italia ha una tradizione fortissima quando si parla di acqua minerale in bottiglia. Sarà una questione di abitudine, di gusto o semplicemente della fiducia che abbiamo costruito nel tempo, ma siamo il paese che consuma più acqua in bottiglia in tutta Europa.
Oggi, avere l'acqua in bottiglia in casa è quasi una necessità. Senza, ci sentiamo persi. Eppure, l'Italia è al dodicesimo posto su 180 Paesi con la miglior qualità dell'acqua del rubinetto. Lo dice un’analisi dell’Environmental Performance Index, uno dei principali centri di calcolo mondiali che analizza la salute dell’ambiente. Il vantaggio dei paesi che ci precedono (tra cui Finlandia, Germania e Islanda) risiede nelle infrastrutture più moderne e un controllo più frequente e rigoroso sulla qualità dell’acqua. Insomma la nostra acqua di rubinetto è più che mai sana e bevibile. Ma, nonostante questo, vince spesso la diffidenza. Ci fidiamo poco o per nulla. Secondo i dati Istat il 29,4% delle famiglie non si sentono sicuri a bere l'acqua del rubinetto.

A cosa è dovuto il gusto strano dell'acqua presa dal rubinetto?

A chi non è mai capitato di sentire un gusto strano nell’acqua presa dal rubinetto? Spesso, l'acqua del rubinetto, ha un sapore diverso da quella in bottiglia, principalmente a causa dei disinfettanti usati. Può capitare che l’acqua sappia di cloro e, anche se abbiamo la sensazione che non sia diverso dal bere l’acqua di una piscina, questo non significa che non sia buona. Anzi, davanti a questo sapore abbiamo la certezza che la nostra acqua sia stata sottoposta a trattamenti di disinfezione antibatterica attraverso l’utilizzo di agenti come cloro gassoso, ipoclorito di sodio e biossido di cloro, sostanze che eliminano i batteri. Ora ti svelo un trucchetto: oltre a farla bollire o aggiungerci una bella fetta di limone, anche solo lasciare riposare l’acqua del rubinetto in un contenitore aperto per diverse ore, permette al cloro di evaporare ed eliminarne il suo sapore fastidioso. Il cloro infatti è un elemento chimico volatile, che evapora naturalmente.

Perché evitiamo di bere l'acqua del rubinetto?

Tra le ragioni per cui evitiamo di bere l'acqua del rubinetto ci sono tutte quelle credenze che ci tramandiamo da generazioni che sono delle vere e proprie fake news. Mettiamolo in chiaro subito: l’acqua del rubinetto non fa venire i calcoli renali, anzi a dirla tutta è proprio il contrario. I piccoli sassetti che si depositano nei reni e possono causare dolori molto forti, specialmente alla schiena e all'addome, sono formati da ossalato di calcio (CaC2O4) e fosfato di calcio oppure più raramente da fosfato di ammonio e di magnesio. Insomma non c'entrano assolutamente nulla con il calcare naturalmente presente sia nell’acqua in bottiglia che in quella del rubinetto. I calcoli renali, quindi, vengono proprio se non si beve abbastanza acqua: dal rubinetto o dalla bottiglia. Con la disidratazione si rischia di far accumulare nei reni i famosi sassetti: è fondamentale quindi "sciacquare" i reni. Anzi ti dirò di più, sai quando facciamo bollire l'acqua e rimane sulle pareti della pentola quell’alone bianco, ecco è sempre calcare. Il consumo di un’acqua ricca di carbonato di calcio (CaCO₃) e magnesio (che compongono principalmente il calcare) può anche essere un fattore protettivo importante nella prevenzione dell’osteoporosi.

Un altro motivo per cui non vogliamo bere l'acqua del rubinetto è la mancanza di fiducia nelle infrastrutture, quindi nei tubi in cui passa l’acqua che esce dai rubinetti di casa. Beh effettivamente circa il 60% della rete nazionale ha più di 30 anni e il 25% addirittura oltre 50. Con una perdita d’acqua che supera il 42% del totale. Non è nemmeno un segreto che nelle fonti idriche italiane siano state trovate sostanze inquinanti come erbicidi, pesticidi, fluoruri e PFAS, composti chimici che rendono le superfici trattate impermeabili. Vengono usate per realizzare ad esempio: impermeabilizzanti per tessuti, schiume antincendio per gli estintori, detersivi, e sono stati al centro di una grave emergenza in Veneto nel 2011. Nel 2019, la procura di Vicenza ha concluso le indagini su 13 responsabili per l'avvelenamento delle acque, e sono stati installati filtri regionali per purificare l'acqua.

Se da una parte questi fatti di cronaca, giustamente, preoccupano e limitano la fiducia che si ha sull’acqua, dall’altra, in pochi però sanno che i controlli sono ferrei anche per l’acqua del rubinetto. Solo nel triennio 2020/2022 sono state effettuate, a livello nazionale, in totale 2.524.036 analisi microbiologiche, chimico-fisiche e chimiche.

Quali sono quindi i pro e i contro di bere acqua del rubinetto o in bottiglia?

L’acqua minerale ha origine da sorgenti o falde sotterranee protette e incontaminate. È batteriologicamente pura all’origine. Insomma, arriva in tavola così come sgorga alla fonte (dove è anche imbottigliata) ed è sempre dotata di un’etichetta dove si trovano informazioni sui ben 56 parametri analizzati per verificarne la qualità dell’acqua e viene venduta come sigillata, sicura, pronta all’uso, facilmente reperibile nei negozi e soprattutto con una provenienza certa, non ha un cattivo retrogusto e ha una reputazione migliore grazie a secoli di credenze comuni, notizie e pubblicità.

Ma non è tutto oro quel che luccica: perché complessivamente è sottoposta a controlli meno rigorosi rispetto all’acqua del rubinetto, ha un costo più elevato, consuma molta plastica e genera inquinamento. Perdipiù sono anche in corso studi sull'effetto delle microplastiche nelle bottiglie, di cui ancora si sa molto poco. Ma questa è un'altra storia, di cui potremmo parlare in un altro video. Se ti interessa, scrivi "microplastiche in bottiglia".

L’acqua del rubinetto da dove arriva?

Non ce lo chiediamo spesso, è sempre lì a nostra disposizione. La diamo per scontata, è un po' come quando ricevi un regalo gratis e pensi "mah, sarà una roba scadente". In realtà anche l’acqua che arriva ai nostri rubinetti viene prelevata da falde sotterranee, oppure superficiali, come laghi e fiumi alimentati da pioggia e neve. Ma tranquilli non arriva così com’è nelle nostre case. Come abbiamo visto, prima viene sottoposta a trattamenti costanti di disinfezione antibatterica attraverso l’utilizzo di agenti come ad esempio il cloro. A volte, sono persino necessari altri trattamenti per rimuovere contaminazioni chimiche e altre impurità. Oppure può provenire anche da acque salate, che vengono invece trasportate all'impianto di dissalazione.

Insomma i controlli sono molto più rigorosi, anche se di contro, a differenza di quella in bottiglia, percorre un lungo tragitto attraverso vecchie tubature comunali, rendendola più suscettibile a contaminazioni. Ma niente paura, trovare dei batteri pericolosi nell’acqua del rubinetto in Italia è davvero improbabile, bisogna solo fare un po’ più di attenzione ai tubi e ai rubinetti delle nostre case. Il rischio si corre se il sistema idraulico è vecchio e trascurato o ci sono problemi nel trattamento delle acque reflue. Quindi prenditi cura dei rubinetti e dei filtri, pulendoli regolarmente per evitare incrostazioni e depositi che possono far crescere batteri. Va da sé, che se apriamo il rubinetto e l’acqua è torbida, marrone, o presenta odori sgradevoli, non va assolutamente bevuta e bisogna subito intervenire facendo analizzare l'acqua da un esperto.

In conclusione: quale acqua è meglio bere?

In conclusione più che dirvi cosa è meglio o peggio fare, fermiamoci un attimo a pensare: sia l'acqua del rubinetto che quella in bottiglia hanno i loro pregi e difetti. La cosa fantastica è che possiamo scegliere sapendo che entrambe sono pulite e sicure da bere. È un privilegio che spesso diamo per scontato.

In molte parti del mondo, l'acqua potabile è un lusso. Arriva solo tramite cisterne, spesso sporche, che compromettono la qualità dell'acqua, oppure le persone devono percorrere lunghe distanze per raccoglierla, e spesso non è nemmeno sicura da bere. Questo dovrebbe farci apprezzare ancora di più la comodità e la sicurezza dell'acqua che abbiamo a disposizione.
Con questo video spero di averti aiutato a chiarire qualche dubbio e quantomeno a non spendere 8 euro per una cassa d’acqua d’asporto per le nostre paure infondate.

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