Una scoperta incredibile che arriva dal celebre sito archeologico. La prima "pizza" della storia: una base di pane, appiattita, con tanti condimenti diversi.
Una scoperta incredibile a Pompei: su un dipinto di 2000 anni fa è stata trovata quella che ha tutta l'aria di essere una pizza. Base tonda, cornicione sviluppato, topping abbondante. Ovviamente mancano pomodori (arrivati dall'America Latina) e mozzarella (inventata tra il 500 e il 900 d.C.): anche senza i due prodotti più caratteristici della pizza, questo dipinto sembra raffigurare proprio la pietanza simbolo dell'Italia. Si tratta davvero della più antica pizza di sempre? Cerchiamo di capire l'opinione degli archeologi.
I primi antenati della pizza sono senza alcun tipo di dubbio risalenti all'epoca ellenistica. Il nome stesso del prodotto deriva dal greco: gli antichi greci preparavano un pane di forma appiattita, chiamato πλακοῦς (plakous) che veniva condito con vari aromi, tra cui aglio e cipolla. C'è anche una leggenda su Dario il Grande, re dei persiani, che in guerra cuoceva una sorta di pane appiattito con gli scudi e cotto in un forno, poi condito con formaggio e datteri. Non esistono prove affidabili di questa vicenda ma comunque non sembra così improbabile e diversi storici avvalorano questa tesi.
L'affresco scoperto in questi giorni nell'ambito dei nuovi scavi nell'insula 10 della Regio IX a Pompei mostra una natura morta e un altro piatto che sembra proprio una pizza. Tra l'altro questo prodotto è molto simile a una descrizione che Virgilio fa della pietanza nell'Eneide: il poeta mantovano descrive un pane appiattito, commestibile, usato come "tagliere" per altri tipi di cibi. Il dipinto è stato trovato in un'antica casa pompeiana e potrebbe essere effettivamente un antenato della pizza. D'altronde a Pompei abbiamo trovato già il primo locale street food della storia, i primi dipinti che raffigurano il limoncello e anche la bottiglia d'olio più antica della storia. Gli archeologi, come scrive l'Ansa, suppongono che accanto a un calice di vino, posato su un vassoio di argento, sia raffigurata una focaccia di forma piatta che funge da "tagliere" (proprio come diceva Virgilio) per frutti vari, condito con spezie o forse con un tipo di pesto, indicato da puntini color giallastro e ocra. Sullo stesso vassoio vediamo anche frutta secca, corbezzoli, datteri e melograni. Per gli studiosi del Parco Archeologico di Pompei questa sarebbe la raffigurazione della xenia, l'insieme dei "doni ospitali" che si offrivano agli ospiti secondo la tradizione ellenistica molto presente in Magna Grecia.