Un corso di formazione intensivo sul mondo dell'olio extravergine di oliva, a Perugia, presso l'Università dei Sapori: dedicato ai consumatori che vogliono imparare riconoscere un prodotto di qualità.
Il 3, 10 e 17 marzo presso l'Università dei Sapori di Perugia si terrà un corso di formazione sul vasto mondo dell'olio extravergine di oliva. Obiettivo della tre giorni all'insegna dell'evo? Riuscire a diventare consumatori consapevoli e critici, capaci di riconoscere (sia dall'etichetta sia in fase di degustazione) prodotti di qualità da poter utilizzare in cucina.
A sostegno dei partecipanti, tra le tante figure professionali coinvolte, anche tre chef professionisti che metteranno a disposizione dei corsisti il loro know how sul mondo dell'olio, condividendo e realizzando ricette esaltate da uno degli ingredienti cardine della dieta mediterranea. Tra l'altro anche prezioso alleato del cuore.
Uno dei temi centrali del corso sarà per l'appunto quello dell'abbinamento cibo-olio, ma parteciperanno alla tre giorni perugina anche assaggiatori professionisti, in grado di guidare i partecipanti nel vasto mondo dell'olio extravergine di oliva e delle tecniche di riconoscimento di un prodotto di qualità. Tra gli alti temi trattati la tracciabilità dell'olio, le tecniche agronomiche, merceologia del prodotto, etichettatura e le innovazioni tecnologiche capaci, negli ultimi anni, di contribuire alla crescita di tutto il movimento olivicolo italiano.
La lezione del 3 marzo vedrà protagonista lo chef Massimo Infarinati (parte integrante dell'Università dei Sapori), che preparerà due piatti identici ma conditi con oli di differente qualità. Esperimento utile per capire come un prodotto non di eccellenza sia capace di rovinare il sapore finale di una ricetta e, al contrario, come uno di buona fattura possa esaltare gli ingredienti nel piatto.
La settimana successiva sarà il turno di Andrea Impero (del Borgobrufa Spa Resort), il quale realizzerà una stessa preparazione con oli diversi, capaci di regalare differenti sfumature di sapore. L'ultimo chef protagonista, durante la lezione di chiusura, Filippo Artioli; cuoco ferrarese trapiantato da tempo in Umbria.
In crescita intanto tutto il movimento italiano legato alla produzione di olio di qualità. Secondo gli ultimi dati, comunicati da Unaprol (Consorzio olivicolo italiano), il nostro Paese torna al secondo posto mondiale grazie alla campagna 2021. Rispetto allo scorso anno un +15% di crescita, quanto basta per porci appena dietro la Spagna, leader indiscussa nel settore anche se in calo del 6,4% nel medesimo lasso di tempo. 1,3 milioni di tonnellate di olio prodotte dagli iberici, mentre in Italia ci fermiamo "appena" a 315 mila. In classifica l'Italia scalza la Grecia (ora quinta) dalla seconda posizione, superata anche da Tunisia e Turchia.