Prevista per il 2025 la prima vendemmia del vino Michelangelo. La vigna urbana, con un migliaio di piante, è situata su un colle che affaccia su Firenze. Le bottiglie verranno per lo più prodotte con uve Sangiovese, ma saranno utilizzate anche varietà autoctone e a rischio estinzione.
La tendenza delle vigne urbane conquista anche Firenze. La città del Giglio si arricchisce di uno spazio interamente dedicato alla coltivazione della vite e della produzione del vino. E, probabilmente, non poteva che essere la collina a ridosso dell’affascinante piazzale Michelangelo il luogo designato per la prima vigna urbana di una delle città più belle d’Italia. Non a caso il vino prodotto qui si chiamerà proprio Michelangelo, con le prime bottiglie attese tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. Un vino le cui uve godranno di una vista mozzafiato su tutta la città e il suo patrimonio architettonico.
Sono state infatti piantate da poco le vigne (circa un migliaio, coltivate a regime biologico) che, tra qualche anno, daranno vita al Michelangelo: un vino composto almeno per il 70% (da buona tradizione toscana) da uve Sangiovese, in un blend con Canaiolo, Rasone e Mammolo, varietà quest’ultime autoctone e già presenti al tempo di Michelangelo. Oggi a rischio estinzione, sono custodite nella banca del germoplasma della Regione Toscana.
Non solo, la vigna una volta che prenderà forma ed entrerà a pieno regime produttivo sarà anche visitabile a scopo didattico e culturale. Il progetto è gestito dalla cantina Donne Fittipaldi, azienda agricola al femminile del Bolgheri che possiede i circa due ettari di terreno situato sul colle fiorentino. Colle in cui sono già presenti alcuni ulivi. A seguire il progetto vitivinicolo l’agronomo Stefano Bartolomei e l'enologo Emiliano Falsini.
La prima vendemmia è quindi prevista per il 2025: verranno prodotte circa un migliaio di bottiglie, con il giglio di Firenze in etichetta, per lo più destinate ad aste di beneficenza.
Il nostro Paese si arricchisce insomma di una nuova vigna urbana. Quella di Firenze si aggiunge all’elenco degli spazi già presenti, per esempio, a Roma, Milano, Palermo, Venezia, Catania, Torino e Siena.