Spesso li confondiamo ma sono di frutti diversi. Mandarini, clementine e mandaranci: ecco una guida semplice per distinguere questi tre agrumi.
Il primo è un agrume "originario", il secondo è figlio di un'arancia e la terza si riconosce perché non ha semi: sembrano la stessa cosa e spesso vengono confusi ma mandarino, mandarancio e clementina non sono la stessa cosa. Sebbene siano parenti molto stretti, questi tre agrumi presentano caratteristiche differenti, dalla forma al sapore, passando per il periodo di coltivazione e la grandezza dell'arbusto da cui provengono. Conoscere le differenze e le proprietà degli alimenti è il primo passo per un acquisto e un consumo consapevole: Cookist è qui per risolvere l'annoso dubbio e rispondere alle tue domande. Mandarino, clementina e mandarancio sono la stessa cosa? Quali sono le loro differenze?
Frutto dell'albero appartenente alla famiglia delle Rutacee, il mandarino è, insieme a pomelo e cedro, uno dei tre agrumi "originari" da cui discenderebbero tutti gli altri. Zuccherino e dalla forma globosa e tendenzialmente ovale, il mandarino ha una buccia sottile e un polpa particolarmente succosa: è ottimo semplicemente consumato fresco, ma viene anche ampiamente utilizzato in cucina, in piatti dolci e salati. Rispetto al mandarancio e alla clementina, il mandarino è facilmente riconoscibile per le dimensioni più ridotte, il colore chiaro della buccia e la presenza di semi all'interno della polpa. In Italia la coltivazione di mandarini è ampia e diversificata: tra le numerose varietà troviamo la Avana (anche detta Palermitana) di forma leggermente tondeggiante; il mandarino Satsuma, importato dal Giappone, la varietà King che non passa inosservata per le sue dimensioni e la Cleopatra, impiegata anche a scopo ornamentale. Dal mandarino provengono anche due ibridi: indovinate quali?
Primo ibrido "figlio" del mandarino, il mandarancio è il risultato dell'incrocio del mandarino, appunto, con l'arancia dolce (Citrus sinensis). Come riconoscerlo? Rispetto al mandarino, il mandarancio è più grande, ha una buccia più spessa di colore arancione intenso e un polpa, divisa in spicchi, più succosa ma meno profumata. Il mandarancio è uno degli agrumi più venduti e consumati in cucina grazie alle sue caratteristiche organolettiche e la sua buona versatilità anche se, a onor del vero, non esiste una classificazione unica, tanto che quello che in Europa viene considerato mandarancio, negli Usa rientra nella categoria dei mandarini. Il mandarancio più antico è l'Ushiu, ottenuto da un incrocio tra il mandarino (Citrus reticulata) e l'arancia unshiu mentre in Italia la varietà più amata è la clementina: a questo punto possiamo finalmente fare chiarezza.
Quindi, la clementina è una varietà di mandarancio? La risposta, semplicemente, è sì. La clementina è il risultato dell'incrocio tra la varietà di mandarino Avana e l'arancia amara: è amatissimo da grandi e piccini per la quasi totale assenza di semi e per il suo gusto amabilmente zuccherino (a dispetto della varietà di arancia da cui deriva), ha una buccia più "morbida" e sottile e possiamo trovarla in commercio fino a marzo. Il nome "clementina" deriva dal suo inventore, l'algerino Clément Rodier che per primo la selezionò nel non lontano 1940: nonostante sia un frutto molto giovane, la clementina è la varietà di mandarancio più coltivata in Italia, in particolare in Calabria e in Puglia dove troviamo anche varietà a marchio Igp.