Funeral party o funeral brunch: la tradizione tutta americana dei banchetti festosi organizzati dopo i funerali in onore del defunto, a casa della famiglia. Questa usanza ha radici antichissime risalenti ai riti pagani e ai riti sacrificali in Europa.
Tante volte ci è capitato di vedere in film e serie tv dei banchetti dopo i funerali. Una sorta di festa con tantissimo cibo e i parenti del defunto intenti a servire e preparare cibo agli "invitati". In realtà negli Stati Uniti le pompe funebri offrono addirittura il catering tra i servizi messi a disposizione delle famiglie. Ma da dove viene questa tradizione? Mangiare dopo i funerali è effettivamente un'usanza bizzarra tipica della cultura anglosassone contemporanea, in particolare quella americana. Può capitare che le persone cucinino da sole, spesso gli amici e i vicini portano cibo e bevande a casa dei parenti oppure si affidano a un catering esterno: ciò che non manca mai è sicuramente il cibo, in un modo o nell'altro. Addentriamoci in questa particolare usanza che, in realtà, ha radici nella cultura classica europea.
Il banchetto dei funerali è un rito dalle radici antichissime, fortemente legato alla cultura contadina e ai riti religiosi dell'antichità. È probabile che la traccia scritta più importante della storia del funeral brunch risalga al 400, per mano di Sant'Agostino:
“E fe erano molti i fepolcri de’ santi defonti da onorarli in quefta maniera, portava in giro quefto medesimo vino che dovette fervire per tutto: il quale non folo molto inacquato ma anco tepido fuor di modo (…) fi accoftumò di portare ai fepolcri de’ Martiri il petto pieno di frutti a affai più mondi”.
La traduzione dal latino ci rimanda a un italiano davvero arcaico ma il significato resta chiaro: cesti di frutta da mangiare per onorare il defunto. Più vicino a noi troviamo Oreste Marcoaldi, siamo nel 1877, che in un saggio su Fabriano racconta le famiglie della campagna marchigiana: quando uno dei membri della comunità passa a miglior vita i parenti del defunto vanno a casa sua per preparare un pranzo abbondante. Questa tradizione, comunissima in tutta l'Italia centro-settentrionale, affonda le proprie radici in un'antichissima usanza spudoratamente pagana: le persone mangiano gli animali sacrificati per il "funerale" e si siedono attorno al luogo di sepoltura; con l'abolizione dei riti sacrificali la tradizione si evolve tramutandosi in un banchetto vero e proprio.
Il banchetto funebre lo ritroviamo anche nel ‘900, in una splendida poesia dell'attore Aldo Fabrizi, fratello della Sora Lella:
La tradizione vo’ che ‘sto banchetto,
preparato durante l’agonia, se faccia, cor prete er chierichetto.
E al momento in cui la pasta viene servita, si brinda alla salute della salma.
Questa poesia, vuoi anche per il dialetto romanesco, ci porta alla mente l'iconica scena di Romanzo Criminale che comincia con una bara al centro di una stanza e un piatto di rigatoni cacio e pepe poggiato sopra, il crocifisso sullo sfondo del piatto, la birretta aperta e I Won't Let You Down dei PhD in sottofondo. La bara rubata dalla banda contiene il corpo del Libanese. Tutta la squadra mangia dei rigatoni cacio e pepe, abbondanti di pepe stando a quanto dice Scrocchiazeppi ("Ho capito chi ha ammazzato er Libanese: Zì Remo, con tutto sto pepe li mort…"). Un "funeral party" vero e proprio in salsa romanesca.
L'approccio alla morte che hanno gli americani è molto diverso dal nostro. Spesso ci sentiamo confusi guardando le scene dei film e pensando ai nostri lutti. Per noi organizzare una festa dopo un funerale sarebbe una follia ma questo è il funeral party, una cosa molto americana che noi possiamo solo osservare da fuori.
I banchetti funebri fanno parte della cultura a stelle e strisce perché in quella parte di mondo la morte non è solo un momento di tristezza. Il trapassato va in una dimensione migliore rispetto a quella terrena. Non parliamo neanche di "paradiso" perché gli Stati Uniti hanno preso un insieme di culture provenienti da tutto il mondo, ereditate dai flussi migratori e dalla tratta degli schiavi ma un po' tutti concordano con questa "dimensione superiore". Per questo motivo si festeggia il defunto, rendendo il funerale un momento di convivialità per ricordare la persona che non c'è più. Parenti e amici mangiano cose buone in onore del morto: il funerale in America è il rito di passaggio a miglior vita e, come tale, va festeggiato. In pratica vedono questo momento come un normale sacramento nella cultura cattolica: battesimi, comunioni, cresime, matrimoni, sono tutti riti di passaggio verso un'età sempre più adulta, correlati da tanti dogmi legati alla spiritualità. Tutti questi eventi vanno festeggiati con sontuosi banchetti, così pure il funerale, l'ultimo rito possibile.