Cresce prevalentemente nel Sud Est asiatico, è consumato tantissimo nei suoi territori di origine e ha grandi benefici per la nostra salute. In Italia è ancora poco conosciuto, ma una decina di anni fa fu protagonista di una controversia “medica” che ne vietò il consumo del succo. Che cos'è il mangostano e quali sono le sue proprietà.
All’occhio il mangostano, ancora integro, dà l’impressione di essere una mela, o un piccolo melograno, al più un cachi per via delle sue caratteristiche foglie. Una volta aperto, poi, potrebbe sembrare dell’aglio incastonato con precisione all’interno di uno zapote nero, oppure un pop corn appena esploso e pronto per essere mangiato.
Alla vista può ingannare, facendoci chiedere quale possa essere la sua parte edibile, se la centrale bianca a spicchi oppure quella tra il viola e l'amaranto che tutta intorno la circonda. Si intende, insomma, come qualcuno che non conosce questo frutto ritrovandoselo davanti (sia esso aperto o chiuso) potrebbe rimanere spiazzato, chiamato a fare un salto su Google alla ricerca di “istruzioni” su come mangiarlo. Non preoccupatevi, per questo ci siamo noi.
In realtà una volta “appreso” il meccanismo tutto risulta piuttosto semplice. Il mangostano può essere aperto anche con il solo utilizzo delle mani, dopo di che ci ritroviamo di fronte questi grossi bulbi bianchi, carnosi, simili agli spicchi dell’aglio: sono loro la parte edibile del frutto e potete mangiarli così come li trovate senza nemmeno il bisogno di estrarli dal resto del corpo. Un bel morso e via, ma attenti a non macchiarvi i vestiti con il succo, in particolar modo della parte viola. Difficilmente infatti può essere eliminato in lavatrice.
Nonostante in Italia il mangostano sia un frutto per lo più sconosciuto, reperibile al massimo in qualche bottega etnica (o sul web), in Asia rappresenta una vera e propria prelibatezza. Nel Sud Est continentale infatti è soprannominato “Frutto della regina”, e fa il pari con il durian, chiamato “Frutto del re”. Leggenda vuole che la Regina Vittoria avesse offerto una considerevole somma di denaro a chiunque le avesse procurato un mangostano, che lei adorava, e da qui (probabilmente) l'origine del suo curioso appellativo.
Il suo consumo è motivato, oltre dal buon sapore, anche da numerose proprietà benefiche per la salute dell’uomo. Il mangostano contiene xantoni, potenti antiossidanti in grado di contrastare nell’organismo i radicali liberi. Inoltre è un alimento ipocalorico, con le sue 70 calorie per 100 grammi di prodotto, e contiene vitamine C e D oltre a fibre e sali minerali come magnesio, calcio e potassio. Previene inoltre la formazione delle rughe, mantenendo una buona elasticità della pelle. Nonostante siano ancora in corso studi sembrerebbe (manteniamo il condizionale, d’obbligo) che questo frutto asiatico abbia proprietà di prevenzione di malattie degenerative come il Parkinson. Non ci sono tuttavia ancora prove scientifiche in grado di poter affermare questa teoria che, almeno per ora, è considerata solamente una voce.
Come detto è la polpa, solitamente formata dai 4 ai 6 spicchi, la parte commestibile del mangostano. Si presenta di colore bianco candido, al palato è carnosa, cremosa, piacevolmente agrodolce e rinfrescante. Ricorda, per sapore, la pesca o i litchi. Fate attenzione a procurarvi un frutto commestibile: se il mangostano è caratterizzato dalla buccia dura e secca allora è il segnale che non è più buono da mangiare. Solitamente, comunque, dal momento della sua raccolta si mantiene per quasi un mese.
La polpa del mangostano può essere alla base di diverse ricette sfiziose: dal gelato allo yogurt, passando per il pudding o uno smoothie. Ci si può realizzare una ricca insalata dal potere antiossidante o mangiarla così, in purezza, per gustarvi tutto il suo sapore originale. Nei Paesi del Sud Est dell'Asia, in particolar modo nelle Filippine, vengono anche consumati i semi dopo esser stati bolliti o arrostiti.
Poco più di dieci anni fa nel nostro Paese il mangostano fu protagonista di una delicata controversia. Nel 2009 il suo succo fu commercializzato e pubblicizzato da una specifica azienda (di cui non faremo il nome) come prodotto dalle numerose proprietà terapeutiche, addirittura con un presunto potenziale anti tumorale. Nel giro di qualche mese però la merce specifica venne ritirata dal mercato, in quanto un’indagine rivelò come quegli stessi effetti benefici così decantanti non poggiassero su un’effettiva base scientifica. Oggi il succo di mangostano è acquistabile ma, va detto, il prezzo non è così popolare. Ci vogliono infatti circa 30 euro per una bottiglia da 750 ml. Sacrifici, anche economici, per chi vuole sembrare più giovane…