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17 Febbraio 2020 7:00

8 alimenti che non dovresti mai cucinare e riscaldare in un forno a microonde

Cucinare e riscaldare il cibo con il microonde è decisamente pratico: a lungo demonizzato, è uno strumento riscoperto da non molto, anche grazie ai miglioramenti tecnologici degli ultimi anni. Ma non tutti sanno che solo alcuni tipi di alimenti possono andare nel microonde e che altri cibi, invece, sviluppano reazioni negative: dalla perdita delle proprietà benefiche alla proliferazione dei batteri. Ecco quali sono gli alimenti da non cuocere, e non riscaldare mai, nel microonde.

A cura di Redazione Cucina
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Come cucinare nel microonde: trucchi e consigli

Il microonde è un'invenzione che negli ultimi tempi ha fatto risparmiare un sacco di tempo in cucina: lo usiamo spesso e volentieri, a volte anche a sproposito. Ma non tutti sanno alcuni alimenti non dovrebbero mai essere cotti o riscaldati in un forno a microonde: le conseguenze sono diverse, dalla perdita delle proprietà benefiche degli alimenti fino alle intossicazioni alimentari. Ecco quali sono gli alimenti da non mettere mai nel microonde.

Microonde e proprietà nutritive dei cibi

Dopo aver sfatato tanti miti sul microonde – come la paura che le radiazioni emesse possano farci male – la comunità scientifica, negli ultimi anni, si è focalizzata a indagare se e quante proprietà nutritive del cibo si perdano durante la cottura al microonde. Purtroppo non ci sono risultati unanimi su questo quesito: alcune ricerche dimostrano che i broccoli cotti nel microonde, immersi nell’acqua, perdono tra il 74% e il 97% degli antiossidanti, cosa che non avviene con altri metodi; altre invece dimostrano il contrario: cioè che non si riscontrano differenze nel contenuto di sali minerali degli spinaci cotti in tre modi diversi, bolliti, in pentola a pressione e al microonde. Infine, una ricerca pubblicata sul Journal of Food Biochemistry, ha analizzato gli effetti di microonde, bollitura e cottura a pressione su 7 verdure e sui loro contenuto di composti fenolici concludendo che che tutti i metodi di cottura comportano una certa perdita di composti fenolici, ma bollitura e microonde riducono questa perdita.

Come orientarsi allora nella scelta dei metodi di cottura? Secondo gli studiosi della Harvard University “il metodo di cottura che trattiene al meglio le sostanze nutritive è quello che cuoce velocemente, riscalda il cibo nel più breve tempo possibile e usa pochi liquidi. La cottura con microonde soddisfa tutti questi criteri: usare il microonde con piccole quantità di acqua, essenzialmente, cuoce il cibo a vapore dall’interno verso l’esterno, cosa che permette di trattenere molti più minerali e vitamine rispetto ad altri metodi di cottura”. Proficua o meno, una cosa è certa: la cottura nel microonde è adatta solo ad alcuni cibi. Altri tipi di alimenti, non vanno mai mai cotti né riscaldati con questo metodo: ecco quali sono.

1. Sedano

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Il sedano è uno di quegli alimenti che non dovrebbe mai essere cotto, ma neanche riscaldato, nel microonde. Se ami i piatti con il sedano, è obbligatorio cucinarli con metodi più tradizionali: questo alimento, infatti, se riscaldato nel microonde, non solo perde le sue proprietà benefiche, ma produce nitrati tossici e nitrosamine cancerogene, sostanze molto pericolose per l'uomo.

2 Uova

Secondi piatti con le uova

Ci sono diversi motivi per non cucinare mai un uovo nel microonde. Per primo, a causa della temperatura che sale molto velocemente all'interno dell'uovo si crea molto vapore: cosa che può provocare addirittura l'esplosione dell'uovo, se cotto con tutto il guscio. Secondo motivo, nel microonde le uova strapazzate o le frittata assumono un sapore amaro. Terzo e decisamente più importante motivo, le uova cotte nel microonde diventano tossiche.

3. Spinaci

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Gli spinaci e altre verdure a foglia verde spesso contengono ioni nitrati, che assorbono dal terreno in cui sono coltivati: elementi che sono innocui finché non vengono cotti con il microonde. In questo caso, infatti gli ioni nitrati diventano nitrosammine, cancerogene e nocive per la salute dell'uomo.

4. Funghi

Crêpes ai funghi

I funghi contengono buone quantità di proteine, vitamine e aminoacidi: se riscaldati nel microonde dopo essere statti cucinati, a causa delle temperature elevate che raggiungono la composizione proteica cambia, e questo potrebbe causare gonfiore e dolori di stomaco a chi li mangia. La cosa migliore, per riscaldare i funghi già cucinati, sarebbe quella di riscaldarli con un metodo che non superi i 70 gradi.

5. Patate

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Anche in questo caso, come i funghi, il problema sta nel come vengono conservate le patate dopo la cottura. Se si lasciano raffreddare a temperatura ambiente, le condizioni possono stimolare la crescita del Clostridium botulinum (il batterio del botulismo): riscaldarle nel microonde non vi mette al riparo dall'intossicazione.

6. Pollo

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I batteri contenuti nella carne di pollo sono generalmente neutralizzati dalle cotture tradizionali: non è così, se si cuoce il pollo a microonde. Il motivo è semplice: le onde del microonde arrivano massimo a 2 cm di profondità, mentre il resto si cuoce per induzione. I batteri quindi potrebbero sopravvivere e anche moltiplicarsi nella carne: quindi optate per un metodo più classico, sia per cuocere la carne di pollo che per riscaldarla.

7. Barbabietole

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Le barbabietole hanno tante proprietà nutritive e le mantengono abbastanza intatte anche con cotture prolungate, come quelle di una zuppa o di uno stufato. Cuocere o riscaldare le barbabietole al microonde invece è assolutamente sconsigliato: potrebbero rilasciare nitriti, sostante altamente dannose per la salute umana.

8. Riso

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Il riso è ricco di sostanze nutritive e fa parte della dieta di base per molti, ma può anche contenere spore di batteri che possono sopravvivere alla cottura. Se il riso viene lasciato a temperatura ambiente dopo la preparazione, i batteri si moltiplicano e questo può causare un’intossicazione alimentare. Riscaldare il riso nel microonde non ucciderà i batteri, quindi è meglio mangiare il riso appena è stato cotto o congelarlo entro un'ora dopo la cottura e mangiarlo il giorno successivo.

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