Cucinare e riscaldare il cibo con il microonde è decisamente pratico: a lungo demonizzato, è uno strumento riscoperto da non molto, anche grazie ai miglioramenti tecnologici degli ultimi anni. Ma non tutti sanno che solo alcuni tipi di alimenti possono andare nel microonde e che altri cibi, invece, sviluppano reazioni negative: dalla perdita delle proprietà benefiche alla proliferazione dei batteri. Ecco quali sono gli alimenti da non cuocere, e non riscaldare mai, nel microonde.
Il microonde è un'invenzione che negli ultimi tempi ha fatto risparmiare un sacco di tempo in cucina: lo usiamo spesso e volentieri, a volte anche a sproposito. Ma non tutti sanno alcuni alimenti non dovrebbero mai essere cotti o riscaldati in un forno a microonde: le conseguenze sono diverse, dalla perdita delle proprietà benefiche degli alimenti fino alle intossicazioni alimentari. Ecco quali sono gli alimenti da non mettere mai nel microonde.
Dopo aver sfatato tanti miti sul microonde – come la paura che le radiazioni emesse possano farci male – la comunità scientifica, negli ultimi anni, si è focalizzata a indagare se e quante proprietà nutritive del cibo si perdano durante la cottura al microonde. Purtroppo non ci sono risultati unanimi su questo quesito: alcune ricerche dimostrano che i broccoli cotti nel microonde, immersi nell’acqua, perdono tra il 74% e il 97% degli antiossidanti, cosa che non avviene con altri metodi; altre invece dimostrano il contrario: cioè che non si riscontrano differenze nel contenuto di sali minerali degli spinaci cotti in tre modi diversi, bolliti, in pentola a pressione e al microonde. Infine, una ricerca pubblicata sul Journal of Food Biochemistry, ha analizzato gli effetti di microonde, bollitura e cottura a pressione su 7 verdure e sui loro contenuto di composti fenolici concludendo che che tutti i metodi di cottura comportano una certa perdita di composti fenolici, ma bollitura e microonde riducono questa perdita.
Come orientarsi allora nella scelta dei metodi di cottura? Secondo gli studiosi della Harvard University “il metodo di cottura che trattiene al meglio le sostanze nutritive è quello che cuoce velocemente, riscalda il cibo nel più breve tempo possibile e usa pochi liquidi. La cottura con microonde soddisfa tutti questi criteri: usare il microonde con piccole quantità di acqua, essenzialmente, cuoce il cibo a vapore dall’interno verso l’esterno, cosa che permette di trattenere molti più minerali e vitamine rispetto ad altri metodi di cottura”. Proficua o meno, una cosa è certa: la cottura nel microonde è adatta solo ad alcuni cibi. Altri tipi di alimenti, non vanno mai mai cotti né riscaldati con questo metodo: ecco quali sono.
Il sedano è uno di quegli alimenti che non dovrebbe mai essere cotto, ma neanche riscaldato, nel microonde. Se ami i piatti con il sedano, è obbligatorio cucinarli con metodi più tradizionali: questo alimento, infatti, se riscaldato nel microonde, non solo perde le sue proprietà benefiche, ma produce nitrati tossici e nitrosamine cancerogene, sostanze molto pericolose per l'uomo.
Ci sono diversi motivi per non cucinare mai un uovo nel microonde. Per primo, a causa della temperatura che sale molto velocemente all'interno dell'uovo si crea molto vapore: cosa che può provocare addirittura l'esplosione dell'uovo, se cotto con tutto il guscio. Secondo motivo, nel microonde le uova strapazzate o le frittata assumono un sapore amaro. Terzo e decisamente più importante motivo, le uova cotte nel microonde diventano tossiche.
Gli spinaci e altre verdure a foglia verde spesso contengono ioni nitrati, che assorbono dal terreno in cui sono coltivati: elementi che sono innocui finché non vengono cotti con il microonde. In questo caso, infatti gli ioni nitrati diventano nitrosammine, cancerogene e nocive per la salute dell'uomo.
I funghi contengono buone quantità di proteine, vitamine e aminoacidi: se riscaldati nel microonde dopo essere statti cucinati, a causa delle temperature elevate che raggiungono la composizione proteica cambia, e questo potrebbe causare gonfiore e dolori di stomaco a chi li mangia. La cosa migliore, per riscaldare i funghi già cucinati, sarebbe quella di riscaldarli con un metodo che non superi i 70 gradi.
Anche in questo caso, come i funghi, il problema sta nel come vengono conservate le patate dopo la cottura. Se si lasciano raffreddare a temperatura ambiente, le condizioni possono stimolare la crescita del Clostridium botulinum (il batterio del botulismo): riscaldarle nel microonde non vi mette al riparo dall'intossicazione.
I batteri contenuti nella carne di pollo sono generalmente neutralizzati dalle cotture tradizionali: non è così, se si cuoce il pollo a microonde. Il motivo è semplice: le onde del microonde arrivano massimo a 2 cm di profondità, mentre il resto si cuoce per induzione. I batteri quindi potrebbero sopravvivere e anche moltiplicarsi nella carne: quindi optate per un metodo più classico, sia per cuocere la carne di pollo che per riscaldarla.
Le barbabietole hanno tante proprietà nutritive e le mantengono abbastanza intatte anche con cotture prolungate, come quelle di una zuppa o di uno stufato. Cuocere o riscaldare le barbabietole al microonde invece è assolutamente sconsigliato: potrebbero rilasciare nitriti, sostante altamente dannose per la salute umana.
Il riso è ricco di sostanze nutritive e fa parte della dieta di base per molti, ma può anche contenere spore di batteri che possono sopravvivere alla cottura. Se il riso viene lasciato a temperatura ambiente dopo la preparazione, i batteri si moltiplicano e questo può causare un’intossicazione alimentare. Riscaldare il riso nel microonde non ucciderà i batteri, quindi è meglio mangiare il riso appena è stato cotto o congelarlo entro un'ora dopo la cottura e mangiarlo il giorno successivo.