I 200 migliori ristoranti d'Italia, divisi in 4 categorie di fascia prezzo: low cost, trattoria/osteria, ristorazione fino a 120 euro e ristorazione oltre 120 euro. L'Emilia-Romagna piazza ben 3 ristoranti in cima a 3 classifiche diverse grazie a Bottura, Gorini e Cimini; rompe il dominio emiliano-romagnolo solo il romano Gabriele Bonci, nella categoria low cost.
La 50 Top Italy, la guida online che premia i migliori ristoranti suddivisi per fascia di prezzo, ha emesso i suoi verdetti, con un dominio emiliano-romagnolo. Firmata da Barbara Guerra, Albert Sapere e Luciano Pignataro, la guida ha selezionato 200 indirizzi divisi in 4 fasce di prezzo: low cost, trattoria/osteria, ristorazione fino a 120 euro e ristorazione oltre 120 euro. A dare i voti, in pieno anonimato, una giuria composta da oltre cento ispettori. Ecco quali sono i ristoranti al top della classifica.
Grande sorpresa nella fascia di prezzo più alta con Nino Di Costanzo al terzo posto, chef 2 Stelle Michelin a Ischia con Danì Maison, che segue Bottura al primo e Mauro Uliassi al secondo posto. Tra i primi 5 anche un altro bistellato, proprio al quinto posto: Ciccio Sultano e il suo Duomo a Ragusa. Quarta posizione per un altro 3 Stelle, Le Calandre di Massimiliano Alajmo. Sorprese in "negativo" invece per alcuni tristellati: La Pergola di Heinz Beck è 10°, Da Vittorio e Dal Pescatore rispettivamente in posizione 14 e 15; solo 22° Niko Romito con il suo Reale, il tristellato più basso della classifica.
Nella fascia di prezzo fino a 120 euro un quintetto di grande spessore, anche molto giovane: vince Gorini, seguito da L'Argine a Vencò diretto da Antonia Klugmann; terza piazza per Lido 84 di Riccardo Camanini, uno chef che da anni è candidato alle 2 Stelle Michelin. Quarta piazza per Qafiz, dello chef Nino Rossi, un ristorante stellato a Santa Cristina d'Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria; quinto posto per D'O, di Davide Oldani.
Spiccano tanti giovani in questa classifica, come Davide Caranchini del ristorante Materia, al posto numero 8; Nicola Somma del Cannavacciuolo Bistrot di Torino al 19° posto; lo Stube Gourmet di Alessio Longhini alla posizione 35 seguito poco dopo, alla 37, dal ristorante Zash di Giuseppe Raciti.
Tra le trattorie l'età media si alza, ma tra i primi 5 ci sono ben due giovanissimi. Spicca l'under 30 Simone Circella, addirittura al 2° posto, con la sua La Brinca in provincia di Genova; molto bene anche Diego Rossi, di Trippa a Milano, qualificatosi 5°. Nelle prime 4 posizioni ci sono poi l'Antica Osteria del Mirasole di Franco Cimini, che sale sul gradino più alto del podio, al 3° Nù Trattoria Italiana dal 1960 – Trattoria di civiltà e libertà contadina di Salvatore Tassa, in provincia di Frosinone; al 4° posto invece Villa Rosa di Nonna Rosa, la "residenza estiva" dello chef stellato Peppe Guida a Vico Equense.
Infine la categoria più pop, quella low cost. Come detto vince Gabriele Bonci con la sua incredibile pizza; al 2° posto Da Gigione Hamburgheria & Braceria a Pomigliano d'Arco, in provincia di Napoli, guidata dallo chef Gennaro Cariulo, che si aggiudica anche il premio per il Miglior Format dell'anno. Chiude il podio Anikó dello chef stellato Moreno Cedroni, un chiosco in legno e ferro a Senigallia. Medaglia di legno, si fa per dire, per Francesco Montaruli e il suo Mezza Pagnotta, un ristorante immerso nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, in provincia di Bari. Posizione numero 5, infine, per Supplizio di Arcangelo Dandini a Roma, per uno dei luoghi di culto della cucina romanesca che mette al centro una specialità locale come il supplì.