Per la World's 50 Best Restaurants il Central di Lima dello chef Virgilio Martinez è il miglior ristorante al mondo. Gli italiani crollano quasi tutti: si salva Camanini che sale dall'ottavo al settimo posto.
Il Central di Lima vince la 50 Best Restaurant 2023. Il leggendario ristorante di Virgilio Martinez trionfa nella classifica più seguita del pianeta e diventa ufficialmente il miglior ristorante al mondo. Una vittoria attesa per lo chef peruviano dopo tanti piazzamenti in Top5. Al secondo posto il Disfrutar di Barcellona, a questo punto principale candidato per la vittoria del prossimo anno. Chiude il podio DiverXo a Madrid. Serata in chiaroscuro per l’Italia: Il Ristorante Enrico Bartolini al Mudec, unica insegna con 3 Stelle Michelin a Milano, fa il proprio ingresso nella The World's 50 Best Restaurants 2023 in 85esima piazza, Riccardo Camanini e il suo Lido84 salgono al settimo posto. Tutti gli altri ristoranti invece perdono posizioni. L’Italia in senso assoluto perde un posto tra i migliori cinquanta: lo scorso anno c’era anche il St.Hubertus a San Cassiano che per il momento ha chiuso i battenti.
Il Central degli chef Virgilio Martinez e Pía León è il miglior ristorante al mondo e prende il il posto del Geranium di Copenhagen incluso quest’anno nella hall of fame dei ristoranti. Lo scorso anno era secondo in classifica e, come ormai tradizione, sale di una posizione. Il locale di Lima rende omaggio al Perù con un menu che celebra la biodiversità degli ingredienti autoctoni del paese, insieme alle sue tradizioni e alla sua storia, sotto la guida del centro di ricerca Mater Iniciativa diretto proprio dalla sorella di Virgilio, facendo della sostenibilità uno dei valori di riferimento.
Tutta la cerimonia, tenutasi nella prestigiosa Città delle Arti e delle Scienze di Valencia, ha dato importanti segnali sul mondo dell'alta cucina contemporanea: il focus si sposta dai Paesi scandinavi all'America Latina. Sono 9 i ristoranti sudamericani presenti in classifica, tra cui due nuovi ingressi: il Kjolle (No.28) a Lima e l’El Chato (No. 33) a Bogotà. Segue l'Asia con sette ristoranti, tra cui l’Odette a Singapore, insieme alle new entry Le Du (No.15), Gaggan Anand (No.17) a Bangkok e il ristorante Sézanne a Tokyo (No.37). Per la prima volta due ristoranti di Dubai fanno il loro ingresso: il Trèsind Studio, undicesimo e l’Orfali Bros Bistro, quarantaseiesimo. Proprio sul Trèsind ci restiamo: la cerimonia è stata tutta molto rapida e abbastanza piatta, priva di emozioni fino all'arrivo sul palco di Himanshu Saini, Rahul Rana e Vip-in Panwar, (rispettivamente chef, pastry e sommelier del locale) che si commuovono per il risultato ottenuto. Altro momento di spessore anche la premiazione di Bruno Verjus, vincitore del Highest New Entry Award. La sua storia è incredibile: nato a Roanne e cresciuto alle tavole dei Troisgros, diventa chef in tarda età, davvero tarda, a ben 54 anni. Nella sua vita precedente ha fatto l'imprenditore e soprattutto il critico gastronomico: una delle penne più celebri di Francia. Nel 2013 decide di passare dall'altro lato e l'estro, evidente anche nel suo modo di vestire, lo porta tutto in cucina. Ottiene rapidamente le 2 Stelle Michelin e da ieri è il suo Table by Bruno Verjus a Parigi è il decimo miglior ristorante al mondo. Il cuoco francese si è preso la standing ovation del pubblico balzando sul palco come un clown del circo. Come al solito scanzonato e divertente.
Lo scorso anno l'Italia ha sbaragliato tutta la concorrenza ma nell'edizione 2023 le cose non sono andate per il verso giusto. Il Lido 84, il ristorante di Gardone Riviera, guidato dallo chef Riccardo Camanini, conquista la posizione più alta e sale al settimo posto; entra in graduatoria anche il Mudec di Enrico Bartolini ma tutti gli altri perdono posizioni. Tiene botta il Reale di Castel di Sangro guidato da Niko Romito, sedicesimo ristorante al mondo (nel 2022 era 15°), crollano invece Mauro Uliassi, dalla 12 alla 34, ma soprattutto Massimiliano Alajmo ed Enrico Crippa, rispettivamente chef delle Calandre e di Piazza Duomo: quest'anno sono 41° e 42° ma nel 2022 Alajmo era decimo, Crippa era diciannovesimo. Un peccato che il nostro Paese non sappia fare quadrato e cercare di creare un sistema come stanno facendo in Spagna e Francia.