Oggi è l'International Tequila Day, un modo per celebrare il famoso distillato di agave, simbolo del Messico tra cocktail, storie e curiosità legate al prodotto. Le marche più celebri, i tipi di tequila, il legame storico con la nazione di provenienza o semplicemente il miglior modo per bere la (oppure il) tequila.
Oggi è l'International Tequila Day, una giornata intera dedicata alla tequila festeggiata negli Stati Uniti prima e poi in tutto il mondo. Nata in USA oggi viene celebrata in molti Paesi del globo per ricordare quanto sia buono il distillato di agave tra cocktail, storie, leggende e curiosità.
Dodici curiosità, dieci storie che riguardano uno dei distillati più famosi del mondo; uno dei primi autoctoni del Nuovo Mondo. Oggi ogni bartender che si rispetti ha la propria tequila di riferimento, i propri riti e le proprie preferenze. Per anni sottovalutata dalla massa, oggi il prodotto è in cima alle classifiche di gradimento tra gli addetti ai lavori e i semplici clienti.
Sì, oggi è la World Tequila Day ma è un'estensione della festa negli Stati Uniti d'America. Il Messico non l'ha mai riconosciuta. La giornata nazionale della tequila nella nazione in cui è nata non è fissa: è sempre il terzo sabato di Marzo.
A differenza di altri distillati che hanno connotazioni storiche ben precise ma si sono sviluppate in tutto il mondo – basti pensare alla vodka – la tequila è solo messicana. I circa 55 milioni di litri che ogni anno vengono bevuti nel mondo provengono tutti dall'area tra la città di Tequila e quella di Guadalajara, un raggio di soli 150 chilometri. Per legge la tequila può essere prodotta solo nello stato di Jalisco e in piccole zone di Nayarit, Tamaulipas, Michoacan e Guanajuato.
C'è chi dice "la" tequila, c'è chi dice "il" tequila. Vanno bene entrambi: il sostantivo maschile è per lo spagnolo, mentre quello femminile è in italiano.
Proprio così: la tequila può essere prodotta grazie a due specie di pipistrelli messicani che, attirati dall'odore del fiore dell'agave, si avvicinano impollinandosi un po' come fanno le api. Il problema è che questi pipistrelli sono in pericolo di estinzione a causa degli edifici che stanno costruendo a Jalisco che limitano l'habitat degli animali, impedendo ai roditori volanti di arrivare alle piante. Se queste non fioriscono, non possono riprodursi e senza pipistrelli che si impregnano di polline potrebbe non esserci più l'agave.
Distillato simbolo del Messico per l'artista simbolo del Messico. La grande Frida Kahlo disse "Dottore, se mi lascia bere questa tequila, prometto che al mio funerale non tocco un goccio". Il dottore rifiutò la trattativa ma la rivoluzionaria non smise mai di berla.
Oltre alla produzione nello Stato di Jalisco e di alcuni Stati di Nayarit, Guanajuato, Michoacán e Tamaulipas, ci sono naturalmente altre caratteristiche. La gradazione alcolica, ad esempio, deve essere compresa tra i 40 °C e i 45 °C, ottenuta tramite doppia distillazione in alambicco discontinuo e deve avere almeno il 51% di agave blu nella tabella nutrizionale.
La tequila secondo gli aztechi era il dono che gli Dei facevano alle persone prescelte: infatti il distillato era bevuto solo da sacerdoti, nobili e dagli anziani malati. La leggenda narra del dio Quetzalcoatl (dio del vento, di Venere, dell'alba, dei mercanti e delle arti, dei mestieri e della conoscenza), stanco nel vedere gli uomini tristi e disperati (a causa delle vessazioni spagnole), fa innamorare e si innamora della Dea Mayahuel (dea dell’amore ricambiato e protettrice dell’agave) affinché planasse sulla Terra per offrire agli uomini la sua bellezza. Offesa per questo accoppiamento, la nonna della dea appartenente alle Tzitzimime (una sorta di Angeli della Morte), sale dalle Tenebre per cercare la nipote e punirla. Quetzalcoatl, per proteggere la sua amata, la prende in braccio e si trasforma in un albero. La nonna, una volta scoperto l’inganno, si arrabbia ancora di più e colpisce la Terra con fulmini e saette, finché l’albero non si muore.
Una volta placata la furia della nonna, il dio Quetzacoatl riprende le proprie sembianze ma i rami bruciati sono purtroppo le ossa della sua amata. Proprio dove si erano nascosti, raccoglie e seppellisce i rami di Mayahuel. Dalle lacrime della divinità sulle ossa dell’amata, dal cui cuore sgorga "l’acqua sacra", nasce l’agave, che pone fine alla tristezza degli esseri umani sulla Terra.
Alla leggenda degli aztechi è legata anche la funzione originaria di questo distillato: anticamente veniva usata come antidepressivo durante le guerre con i conquistadores. Grazie ai suoi 45 °C riusciva a risollevare gli animi dei popoli indigeni.
Tralasciando le splendide leggende messicane, la vera storia della tequila prende vita con gli spagnoli che, terminate le scorte di brandy, provano a bere qualcosa di nuovo. Si rifugiano in una tequila primitiva, una sorta di succo d'agave, ma grazie all'esperienza maturata in Europa pensano che il prodotto possa migliorare se lasciato in fermentazione. L'idea è vincente ed è in questo modo che nasce la tequila moderna.
Ogni anno c'è un concorso per decidere quali siano le migliori marche. Noi suggeriamo la Tequila Anejo di Patron, la Gran Patrón Burdeos, l’Espolón Tequila Blanco, la Tequila Reposado Reserva Don Julio e la Tequila Blanco Olmeca. I prezzi di queste bottiglie sono molto vari: tendenzialmente si trovano tra i 25 e i 600 euro, ma per una buona tequila "di base" bastano circa 30 euro.
Tequila, sale, limone, un trittico di gusti forti che sono familiari un po' per tutti. Questo abbinamento nasce in tempi antichi, quando la tequila era così disgustosa da dover essere smorzata dal sale e dal limone. Oggi il consiglio è di berla liscia, gustandosi ogni sorso di un distillato meraviglioso.
Impossibile non partire dal Margarita, uno dei 10 cocktail più bevuti al mondo. Tra questi c'è anche il Long Island Iced Tea è a base di tequila, con vodka, gin, triple sec o Cointreau, rum bianco, uno spruzzo di cola, succo di limone e sciroppo di zucchero (il nome non indica la presenza di té, ma il sapore che ricorda). Ultimo in graduatoria il Tequila Sunrise.