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21 Luglio 2023 15:00

12 cibi velenosi che mangiamo comunemente a tavola

Mangiare tante mandorle può ucciderci a causa del cianuro, anche le patate e i pomodori sono tossici fino ad arrivare al temibile pesce palla (che comune non è).

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Alcuni degli alimenti più amati delle nostre tavole, alcuni di quelli che consumiamo maggiormente, sono tossici in alcune parti o lo diventano con determinate preparazioni. Alcuni cibi portano a intossicazioni, sono potenzialmente velenosi se non addirittura letali. Non vogliamo comunque essere allarmisti: nella maggior parte dei casi parliamo di tossicità irrisoria e rischi irrilevanti ma è curioso vedere come la nostra specie si sia evoluta imparando a riconoscere anche "quanto" possiamo mangiare senza farci male. Vediamo allora i 12 cibi tossici che portiamo abitualmente a tavola.

Dalle mele, ciliegie e noce moscata fino al temibile pesce palla

Cominciamo dal cibo più subdolo del lotto, perché uno tira l'altro: le ciliegie. Se ti piacciono le ciliegie sei disposto a fare investimenti importanti per comprarle e puoi mangiarne davvero tantissime senza neanche accorgertene ma è importante che tu non ingerisca mai il nocciolo perché contiene acido cianidrico, un veleno molto potente e comune nel mondo vegetale. Blocca l'ossigeno nel sangue alla maggior parte degli animali. In sé per sé le ciliegie sono innocue dunque ma se danneggi il nocciolo con i denti o se lo ingerisci, l'acido si libera dall'interno e può dare dei fastidi.

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Se le ciliegie possono essere delle sorprese, nessuno si scandalizza per i funghi: da crudi anche quelli commestibili contengono delle tossine che possono creare problemi alla digestione. I funghi vanno sempre cotti perché le sostanze che hanno all'interno sono "termolabili", quindi evaporano in cottura. La tossicità dei funghi è nota ed è per questo che il consiglio è di consumarne sempre quantità moderate e di farli solo assaggiare ai bambini perché hanno la chitina, una sostanza difficile da digerire per gli esseri umani fino alla pubertà, quando sviluppiamo un numero adeguato di enzimi preposti a smaltire il componente.

Altro vegetale molto noto per la sua tossicità è la patata, che addirittura si porta dietro un alone di "malvagità" risalente alla scoperta delle Americhe. I primi che hanno provato coraggiosamente a mangiare le patate hanno subito gravi conseguenze perché nei germogli e nella buccia c'è la solanina, un glicoalcaloide tossico presente nelle solanace. Mangiare elevate quantità di solanina porta sonnolenza, irritazione alla mucosa gastrica e se siamo debilitati e ne mangiamo tanta può risultare addirittura mortale. I pericoli si annullano sbucciando le patate e togliendo tutti i germogli. Altro suggerimento: non mangiare le patate verdi perché i valori sono così alti che l'alcaloide tossico non viene eliminato neanche con la cottura.  A proposito di solanina: la troviamo anche nei pomodori in quantità elevati, in fusto e foglie soprattutto quindi non dobbiamo mai mangiarli. La solanina c'è anche nelle melanzane ma in quantità minori e trascurabili.

Altro alimento a cui dobbiamo stare attenti e che mangiamo spessissimo sono i fagioli: cotti sono un perfetto sostituto della carne, un legume nutriente, ricco di proteine, molto saporito. Crudi però i fagioli sono velenosi. Senza mezzi termini: contengono la fitoemoagglutinina che porta nausea, diarrea e vomito. Uno dei motivi per cui dobbiamo metterli in ammollo prima di mangiarli è per far scaricare questa lectina. Negli Stati Uniti la Fda, l'ente governativo che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, consiglia addirittura di lasciarli 5 ore in ammollo in acqua calda prima del consumo per evitare rischi.

A proposito di Usa parliamo ora di un cibo che ha fatto la storia di New York: la noce moscata, la cui tossicità è diventata virale in Italia per via di uno "sballo" mostrato in diretta nazionale. Non bisogna esagerare con la noce moscata perché contiene miristicina, una sostanza neurotossica che provoca allucinazioni, convulsioni e danni permanenti ai feti se assunta da donne incinte. Un po' meno comune ma usatissimo in pasticceria è il rabarbaro: dobbiamo stare molto attenti perché solo lo stelo di questa pianta è commestibile. Le foglie hanno tanto acido ossalico, una sostanza altamente lassativa e in grado di intaccare le funzionalità renali. Restando nel mondo della pasticceria troviamo anche il sambuco: i fiori li usiamo per gli sciroppi e i liquori, le bacche per gelatine e marmellata ma dobbiamo fermarci qui. Tutto il resto della pianta è velenoso e può portarci innumerevoli problemi. In realtà anche le parti commestibili contengono tossicità e, se consumate in eccesso, provocano diarrea.

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Tra i più insospettabili ci sono invece le mele e le mandorle. Le prime sono note per "togliere il medico di torno" se mangiate una al giorno. È vero, sono tra i frutti più salutari che ci siano ma i semini sono tossici perché contengono amigdalina e se assunti in quantità elevata possono risultare letali. Non preoccuparti però: devi mangiare circa mezza tazza di semini per morirci con le mele ma occhio comunque, in quantità minori possono causare sbalzi d'umore, depressione e difficoltà respiratorie. Le mandorle invece vanno consumate in quantità minima perché contengono la stessa sostanza da cui proviene il cianuro. Ci vogliono circa 50 mandorle amare per essere letali.

Concludiamo la carrellata con una bonus track doverosa, un alimento non comune, addirittura illegale, che però è una prelibatezza riconosciuta in tutto il mondo: il fugu, il pesce palla giapponese. Un solo milligrammo del veleno di questo pesce è in grado di uccidere un uomo. Solo una piccola parte dell'animale è commestibile e si ricava in mezzo a tante parti velenose. In pratica è come "campo minato", quel vecchio videogioco per computer: una casella sbagliata e scoppia la bomba. Il fugu può essere servito fritto o crudo in Giappone solo in pochi ristoranti molto selezionati e tutti quelli che lo maneggiano devono possedere una licenza che si ottiene dopo 3 anni in una scuola di specializzazione con esercizi pratici e teorici.

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